Tutto come previsto: il presidente dell'Inps illustra la sua proposta per la riforma delle pensioni e riesplode lo scontro con i sindacati e i partiti. Nel frattempo il governo interviene per raffreddare gli animi cercando di prendere in pugno la situazione. Cinque i punti cardine della bozza di revisione del sistema pensionistico elaborata da Tito Boeri e illustrata oggi al Parlamento nel corso della presentazione del rapporto annuale dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale.

Riforma pensioni, ecco i 5 punti della proposta del presidente dell'Inps Tito Boeri

Il primo punto prevede nuovi meccanismi di flessibilità sostenibile in uscita dal lavoro per accedere prima al pensionamento; su questo punto si registra in particolare lo scontro in quanto per "flessibilità sostenibile" Boeri intende da finanziare con i tagli sulle Pensioni calcolate col retributivo. Poi l'istituzione di una rete di solidarietà sociale che protegga gli over 55 anni rimasti senza lavoro. Gli altri tre punti della bozza di riforma pensioni di Boeri sono quelli che prevedono di armonizzare i tassi di rendimento e concedere nuove opportunità sui versamenti e quella di unificare il pagamento delle pensioni.

Modifiche alla legge Fornero e pensione anticipata, i sindacati: basta penalizzazioni e tagli

Le organizzazioni sindacali fanno subito sentire la loro voce. "Dice una cosa sbagliata - ha detto la leader Cgil Susanna Camusso commentando le proposte di Boeri - vuol dire abbassare del 30-35% le pensioni più povere". "Boeri si propone come ministro della povertà", ha affermato il leader della Uil Carmelo Barbagallo.

A tentare di gettare acqua sul fuoco il ministro del Lavoro che conferma gli interventi in programma per modificare la legge Fornero, ma "con misura" ed evitando che "si alimentino speranze e paure ingiustificate", ha sottolineato Giuliano Poletti spiegando comunque che le proposte del presidente dell'Inps saranno messe a confronto con le considerazioni del ministero, delle organizzazioni sindacali e dei disegni si legge che giacciono in Parlamento.