Un uomo solo al comando. O almeno così sembrava fino a poche settimane fa. Brusco risveglio per Tito Boeri all'indomani del contro-piano Renzi. Le ultime novità sulle Pensioni dei lavoratori precoci aggiornate ad oggi, lunedì 20 luglio, decretano l'uscita fuori strada del presidente dell'INPS e il ritorno in prima linea del premier. Le conseguenze sono immediate: no al sistema contributivo ma nuova riforma pensioni che slitta fino al 2018. E questo non è un bene. Anzi. Da una parte i disastrosi sondaggi politici delle ultime settimane hanno sortito effetto, dall'altra però la scelta del capo del governo di non dare priorità alle pensioni potrebbe avere effetti devastanti sul futuro dell'esecutivo a maggioranza Pd.

Ci si chiede inoltre quale credibilità possa aver mantenuto il ministro del Lavoro Poletti, che fino a qualche giorno fa annunciava interventi per la pensione anticipata 2015 a partire dal prossimo autunno con la discussione in Parlamento del testo della Legge di Stabilità. E se il ministro ombra fosse proprio lui? 

News pensioni precoci ad oggi: la solitudine dei numeri primi, Boeri solo contro tutti eccetto l'Unione Europea

In principio sarebbe dovuto essere l'uomo jolly del governo. Con il trascorrere del tempo, Tito Boeri si è trasformato in un due di coppe, universalmente riconosciuta come una delle carte di minor valore. Come spiegare un'involuzione tanto rapida quanto sorprendente?

Metodo contributivo. Semplice, come bere un bicchiere d'acqua. Le notizie sulle pensioni precoci se lette dalla prospettiva di coloro i quali erano sul piede di guerra contro i tagli agli assegni pensionistici nell'ordine del 30 percento sono dunque favorevoli. Purtroppo però, in contemporanea con l'uscita di scena di Boeri si è avuta l'ufficialità del piano Renzi, che ha rimandato qualsiasi discorso sulla prossima riforma pensioni del governo tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018.

Una soluzione questa che potrebbe rimanere indigesta per tanti lavoratori precoci. E non solo. 

Ultimissime lavoratori precoci ad oggi 20 luglio: calcolo riduzione assegno pensioni col contributivo da Cgil e Uil

La guerra di cifre prosegue. L'unico sconfitto, ancora una volta, appare Tito Boeri. Da tempo Cgil, Cisl e Uil hanno sposato la linea dei lavoratori precoci, che chiedono il via libera per il disegno di leggo 857 contenente la soluzione quota 41.

L'obiettivo di tutti, Boeri non fa eccezione, è modificare la riforma pensioni Fornero. Il piano del professore della Bocconi è stato bocciato all'unanimità dai sindacati e dai precoci, quest'ultimi tra i più danneggiati dal progetto presentato ad inizio luglio dal numero uno dell'INPS. Nel corso dell'ultimo weekend la Cgil ha ribadito la propria contrarietà alla proposta Boeri, ribadendo il suo no a tagli nell'ordine del 30-35 percento. Più in là si è spinto il sindacato Uil, che attraverso uno studio ha dimostrato come i futuri pensionati avrebbero una riduzione media del trattamento tra il 10 e il 34%. Tra gli esempi fatti quello di un lavoratore dipendente di 62 anni che ha maturato 35 anni di contributi, appartenente al regime retributivo fino al 2012: con la disciplina attuale il pensionato riceverebbe un importo lordo di 2345 euro, mentre col calcolo contributivo 1549 euro, per una differenza pari al 33,94%. Pensate sia giusto che Renzi abbia 'scaricato' Boeri? Per le ultime sulla riforma pensioni precoci cliccate il tasto 'Segui' in alto a destra.