Mentre si discute sugli interventi che dovrebbero condurre a una riforma Pensioni 2015 che sia complessiva e strutturale e, soprattutto, capace di mandare in soffitta la legge Fornero, continuano i dibattiti che riguardano gli esodati: si tratta della categoria di lavoratori che, per un errore tecnico della riforma pensioni Fornero-Monti, si sono trovati senza lavoro e senza pensione. È iniziata il 30 luglio, infatti, la discussione in Commissione Lavoro alla Camera sulla ormai famosa settima salvaguardia: al vaglio vi sono tre disegni di legge.
Mentre Matteo Renzi rilascia dichiarazioni contraddittorie, da un lato difende la Fornero e dall'altro sembra aprire alla possibilità della flessibilità in uscita, giunge una proposta di riforma delle pensioni anche da parte di Scelta Civica. I due 'schieramenti', comunque, sono i seguenti: la Quota 100 (o anche Quota 97) di Cesare Damiano, proposta che contempla, comunque, delle penalizzazioni, ma risolverebbe la questione dei lavoratori precoci; il contributivo di Tito Boeri, che comporterebbe un taglio delle pensioni con penalizzazioni che, in casi specifici, si aggirerebbero addirittura intorno al 30%. Al centro, si trova il governo Renzi e i silenzi assordanti del ministro Giuliano Poletti: l'attenzione è tutta rivolta all'Europa, da sempre particolarmente attenta alla spesa pensionistica degli stati membri della UE.
Scelta Civica e la salvaguardia esodati: ultime notizie riforma pensioni 2015
Si tratta di una storia 'infinita' quella che concerne gli esodati della riforma pensioni Fornero: il 30 luglio sono state, infatti, aperti nuovi tavoli di confronto in Commissione Lavoro alla Camera per la risoluzione di una delle iniquità più importanti connesse all'ultimo processo riformatore della previdenza.
Il confronto verte intorno a tre proposte, una del PD e due della Lega Nord, che hanno in comune un punto fondamentale: permettere ai lavoratori esodati del 2011 di raggiungere la tanto agognata pensione con i requisiti pensionistici precedenti alla riforma delle pensioni Fornero. La copertura economica non sarebbe un problema, in quanto nel cosiddetto 'Fondo esodati' si troverebbero circa 3 miliardi di euro.
La questione è una delle più centrali, ma è chiaro come ci si attendesse una discussione più ampia sulla riforma pensioni 2015 che, a questo punto, sembra dover slittare: i tempi per la formulazione di una proposta organica che metta d'accordo tutti sono molto stretti, ed è difficile che la misura possa rientrare nella legge di stabilità. La proposta unitaria sarebbe dovuta giungere a giugno, ma il premier Matteo Renzi ha preferito pendere altro tempo per 'studiare' più a fondo la situazione.
Le ultime notizie parlano, infine, anche di una proposta di Scelta Civica, la quale si snoda su due punti: il primo riguarda l'innalzamento della pensione minima da 500 a 800 euro, mediante tagli alla spesa pubblica e agli stipendi delle PA e tramite l'abolizione di enti inutili; il secondo concerne il ricalcolo contributivo per gli assegni che sono superiori di cinque volte a quello minimo (cioè 2500 euro lordi, che 'netti' non rappresentano certo una 'pensione d'oro').
È tutto con le ultime notizie sulla riforma pensioni 2015 del governo Renzi. Per ulteriori aggiornamenti e approfondimenti, il consiglio è di cliccare sul pulsante 'Segui' in alto, poco al di sopra del titolo dell'articolo.