Come già si temeva, si profila uno scontro sulla riforma della Scuola tra docenti e dirigenti scolastici. Le prime dichiarazioni delle associazioni a difesa delle due categorie lasciano presagire un mese di settembre particolarmente ricco di polemiche e di scaramucce

Commentando l'approvazione del disegno di legge renziano, il segretario generale dell'AID (Associazione Italiana Insegnanti Diplomati), Paolo Grillo, ha parlato di provvedimento indegno, chiedendosi oltremodo se le persone che hanno espresso il proprio favore alla riforma, abbiano realmente compreso che cosa, in effetti, produrrà.

Buona Scuola, AID 'Con le deleghe, il governo potrà fare quello che vuole'

'Le modifiche non hanno cambiato nulla nella sostanza', afferma Grillo 'Il principale problema è l'aver messo davanti a tutto la figura del preside. Inoltre le deleghe dovrebbero essere precise e circostanziate mentre qui, invece, il governo potrà fare quello che vuole'.

Grillo sostiene che nonostante il mondo della scuola abbia sopportato tanto negli ultimi anni, la 'giusta indignazione' continuerà, anche perchè alcuni docenti si sono visti letteralmente sbattere la porta in faccia.

Riforma Scuola, ANP: 'Sindacati affievoliti, i presidi non chiameranno amici degli amici'

Di tutt'altro parere, naturalmente, Mario Rusconi, attuale vicepresidente dell'ANP (Associazione Nazionale Presidi) che accoglie a braccia aperte una legge definita 'positiva, che la scuola aveva bisogno da tanti anni'. 

L'intenzione dell'ANP è quella di difendere la legge dagli assalti dei sindacati: 'La Buona Scuola ha affievolito notevolmente le competenze delle forze sindacali che, in passato, hanno paralizzato la scuola.

E' quanto mai pericoloso ed irresponsabile - ha detto Rusconi - minacciare di fare fuoco e fiamme a settembre negli istituti di tutta Italia, anche perchè gli studenti sono particolarmente sensibili ai messaggi forti'.

Rusconi ha ribadito come i dirigenti scolastici non potranno chiamare gli 'amici degli amici', si tratta di una falsità che viene continuamente ripetuta: 'Sarà il collegio dei docenti ad occuparsi dell'offerta formativa, il preside non potrà permettersi di chiamare docenti secondo i suoi 'gusti', anche perchè dovrà motivare le sue scelte. Non dimentichiamo che la riforma prevede anche la valutazione dell'operato dei dirigenti scolastici e, se si dovessero verificare dei casi sospetti, verranno denunciati'.