Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini è stata ospite negli studi di 'Il Messaggero TV' ed ha risposto alle numerose domande riguardanti la nuova legge scolastica, proprio nel giorno in cui la sua (e di Renzi) 'Buona Scuola' è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Il numero uno del Miur si è presa la responsabilità, innanzitutto, di rassicurare le famiglie italiane affermando che il prossimo anno scolastico prenderà il via regolarmente come tutti gli anni: anzi, 'speriamo un po' meglio degli altri anni'.
A proposito del ventilato boicottaggio da parte dei docenti, il ministro pensa che non vi siano le premesse per un'ipotesi del genere.
Ribadendo un suo pensiero espresso proprio poche ore dopo l'approvazione della riforma, 'quando la protesta è organizzata è inevitabilmente rumorosa, ma alla fine il consenso resta individuale e silenzioso. Il mondo della scuola reagirà positivamente, ho sentito molte critiche, è vero, ma anche molti pareri positivi'.
Riforma scuola e stipendi docenti, Giannini '45 euro in più netti'
I soldi, argomento particolarmente delicato per la scuola, alle prese da anni con enormi difficoltà finanziarie tali da richiedere alle famiglie il pagamento di tasse per beni indispensabili come pennarelli e carta igienica. 'Non succederà più' ha assicurato il ministro Giannini perchè abbiamo più che raddoppiato il fondo di funzionamento ordinario, portandolo fino a 235 milioni'.
Soldi alle scuole ma gli insegnanti continuano a lamentarsi del loro stipendio: il contratto economico è bloccato da otto anni e intanto l'inflazione continua il suo processo di 'erosione'. 'Purtroppo, ne siamo consapevoli. Si tratta di un problema che, a dire il vero, riguarda tutti i pubblici dipendenti.' ha affermato il responsabile dell'Istruzione.
'Anche se bisogna riconoscere che i tempi sono avari, sarà necessario aprire una riflessione per l'intero pubblico impiego. Con la 'Buona Scuola', però, gli insegnanti riceveranno 45 euro netti in più, l'equivalente di una contrattazione sindacale ben riuscita'.
Il riferimento è alla 'carta del professore', quei 500 euro che andranno direttamente nelle tasche dei docenti e che serviranno il loro processo autonomo di formazione. In più, come ribadito dal ministro Giannini, dobbiamo contare i '200 milioni che andranno a tutti quei docenti premiati da una valutazione positiva'.