Dal ministro Fioroni fino ad arrivare a Mariastella Gelmini: ci hanno distrutto la scuola pubblica. Questo il grido che si leva dai docenti all'indomani dell'approvazione dell'ultima (pessima) riforma che, per assurdo, ha la pretesa di volersi chiamare 'Buona Scuola'.
Il Movimento Cinque Stelle, a poche ore dalla firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ribadire il suo pieno appoggio alla lotta che verrà portata avanti nei prossimi mesi dal personale scolastico.
Sul blog di Beppe Grillo si è parlato di 'ultima speranza caduta', quella dell'ipotetico veto del Capo dello Stato su una riforma che, innegabilmente, contiene al suo interno preoccupanti profili incostituzionali.
M5S: 'Questa firma non ci ferma' dal blog di Beppe Grillo
Il nuovo slogan lanciato dai 'grillini' è: 'Questa firma non ci ferma', quasi a voler affermare che, nonostante l'ennesima delusione, l'intenzione è quella di andare avanti contro chi dall'alto sta cercando di fare di tutto per distruggere l'istruzione pubblica.
Ecco perchè non ha stupito più di tanto la 'firma lampo' di colui che dovrebbe rappresentare, di fronte al popolo italiano, il custode e il garante della Costituzione: la 'pseudo-riforma', così come è stata etichettata dal Movimento Cinque Stelle contiene il peggio del mondo aziendalistico e finirà per creare una profonda spaccatura tra alcune scuole privilegiate e molte altre scuole che, invece, saranno destinate a rimanere ai margini dell'istruzione pubblica italiana.
Riforma scuola: firma che 'ci addolora, la cancelleremo e la riscriveremo'
Un testo che avrebbe dovuto dar inorridire il Presidente Mattarella: invece, la firma del Capo dello Stato 'ci addolora', affermano i 'grillini', ma addolora soprattutto i docenti e gli studenti che, negli ultimi mesi, hanno cercato di far sentire invano la propria voce.
Ora la promessa, come viene fortemente ribadito dall'Onorevole Luigi Di Maio, vicepresidente M5S alla Camera, è quella di cancellare questa legge incostituzionale, 'non appena saremo al governo' e di riscriverla daccapo con l'aiuto degli insegnanti, di quegli stessi insegnanti che abbiamo incontrato per strada. Questa è la promessa.
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