Non è un caso che tutto ciò accada proprio alla vigilia dell'approvazione della riforma della Buona Scuola. L'annuncio è di quelli che sorprendono un po' anche per via del rapporto non proprio idilliaco che il ministro Stefania Giannini ha avuto, nel recente passato, con il personale scolastico: del resto, sappiamo come anche il mondo della Scuola non abbia espresso giudizi lusinghieri nei confronti del capo del Miur

Scuola, Ministro Giannini annuncia: 'Apro pagina Facebook'

Il ministro Giannini inizierà, da oggi lunedì 6 luglio 2015, quello che lei stessa definisce 'un nuovo percorso su Facebook'. 
Infatti, il profilo privato del membro del governo Renzi si trasformerà in una pagina pubblica attraverso la quale, dichiara il ministro, verrà ripreso il dialogo ed il confronto sulla riforma Buona Scuola in corso di approvazione alla Camera. Inoltre, sempre nella nuova pagina Facebook, si parlerà anche delle innovazioni a cui il Ministero dell'Istruzione sta lavorando nel settore della Ricerca e dell'Università.
L'obiettivo, dunque, è quello di creare un canale di scambio di opinioni. Molti docenti, a questo punto, si chiederanno come sarà possibile 'scambiarsi opinioni' quando, per mesi, il governo si è dimostrato 'sordo' alle urla di protesta dei docenti e del personale scolastico e 'cieco' di fronte alle migliaia e migliaia di persone che hanno sfilato durante le manifestazioni, come l'eclatante sciopero del 5 maggio scorso.

Riforma scuola, il 'trattato di pace' del ministro Giannini con i docenti

Si tratta di un tentativo di 'ricucire lo strappo' con i docenti o forse un mezzo per cercare di recuperare qualche briciola di consensi dopo gli ormai celebri flash-mob 'Noi non votiamo PD'? 
Sappiamo come il ministro non abbia risparmiato in passato 'frecciate velenose' all'indirizzo della categoria degli insegnanti e possiamo definire piuttosto 'curiosa' questa improvvisa voglia di 'tendere la mano simbolicamente', proprio attraverso il social network dove è stata 'bersaglio', specialmente negli ultimi mesi, di durissime critiche. Una sorta di 'trattato di pace' da firmare proprio alla vigilia di uno dei giorni, giudicato dagli insegnanti, come tra i più tristi della storia della scuola pubblica italiana.