Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini è intervenuta quale ospite della giornalista Maria Latella di SkyTG24 ed ha parlato dei temi della riforma della Buona Scuola, toccando anche i punti critici, quelli più contestati della riforma renziana. 

Innanzitutto, il numero uno del Miur ha sottolineato come il nostro Paese, per la prima volta si stia occupando dell'integrazione culturale dei ragazzi provenienti da altri tipi di società: 'Nel nostro Paese il dieci per cento circa degli studenti sono stranieri - ha ribadito il ministro - e la Buona Scuola farà sì che questo non sia un problema ma un'opportunità.

Diventerà un'opportunità se gli insegnanti saranno preparati a curare la loro integrazione culturale e linguistica: è uno dei temi principali dell'aggiornamento dei docenti.

Scuola e autonomia: il punto cruciale della riforma

'Noi vogliamo scuole che, in autonomia, possano fare il loro progetto educativo, possano avere gli strumenti, i soldi e gli insegnanti per farlo - ha sottolineato il ministro Giannini, facendo presente che 'questa è una rivoluzione copernicana, il punto cruciale della riforma. Io non voglio essere il ministro delle circolari, quello che deve gestire 42000 scuole da Roma. L'autonomia permetterà alle scuole di autogestirsi, le scuole potranno anche organizzare la loro apertura pomeridiana o in altri periodi rispetto al calendario tradizionale per fare attività che ora sono impensabili, perchè attualmente c'è rigidità e uno schema centralizzato.'

Buona Scuola, i presidi-sceriffo e la valutazione

A proposito del ruolo dei presidi e della valutazione, il ministro Giannini lancia un appello: 'Non mi rivolgo solo agli insegnanti ma anche a chi ha fatto dei dibattiti basati sul pressapochismo: andiamo a vedere quali sono i punti qualificanti di questo disegno di legge, andiamo a vedere le opportunità che offre.

Quello del preside-sceriffo è un 'fantasma' che va al più presto fugato: noi, ai presidi, diamo responsabilità direttive, lui da diciassette anni si chiama dirigente scolastico e deve rispondere delle sue responsabilità di fronte allo Stato. Per la prima volta, noi introduciamo la valutazione del dirigente scolastico.'

Riforma Renzi e polemica teoria Gender nelle scuole: Giannini 'Un altro fantasma'

A proposito dell'iter parlamentare della riforma della scuola, il ministro Giannini ha confermato tutto il proprio ottimismo: 'Credo che ci siano tutti i tempi per poter arrivare ad un voto finale alla Camera - ha ribadito il numero uno del Miur - poi questa è una decisione che verrà presa nelle prossime settimane.

A chi solleva polemiche sul fatto che le riforme del governo, spesso, abbiano fatto ricorso a dei maxiemendamenti rispondo che in qualche caso è proprio il funzionamento della democrazia parlamentare che impone questo strumento'. 

Sulla manifestazione 'Family Day' e sulle polemiche sollevate sulla teoria Gender, il ministro ribatte con decisione: 'Quello della teoria Gender è un altro fantasma, un fantasma inesistente all'interno di legge.

Comma 16 introduce semplicemente una campagna di sensibilizzazione degli studenti alla parità di genere, alla violenza di genere, specie quella contro le donne (176 casi di femminicidio). Vogliamo educare i nostri studenti, questo è il tema: la teoria Gender non è nemmeno sfiorata nella riforma.'