Con l'approvazione alla Camera del testo del disegno di legge sulla Buona Scuola varato dal Governo Renzi, l'impegno della politica, adesso, sarà quello dell'emanazione dei decreti attuativi, mentre i tempi stringono per le tanto sponsorizzate 100 mila assunzioni.

Ddl scuola Renzi, entro quanto tempo saranno assunti i 100 mila docenti precari?

Innanzitutto, non saranno tutte e subito, ma a scaglioni. Il primo grosso scaglione di 36 mila docenti, fa sapere Il Messaggero di oggi, dovrà essere immesso in ruolo entro il prossimo ferragosto. Poi, altre 11 mila cattedre saranno assegnate a settembre.

Fin qui le assunzioni garantiranno il turn over, dando una copertura ai posti vacanti e disponibili con i docenti da reperire dagli elenchi dei precedenti concorsi nella Scuola e dalle Graduatorie ad esaurimento (Gae).

Rispetto alle previsioni della vigilia della trasformazione in legge del testo della Buona Scuola, la peggiore notizia per i docenti precari è che i restanti 55 mila saranno assunti solo nel 2016, momento a partire dal quale inizieranno a percepire lo stipendio anche se la nomina giuridica, ossia l'assunzione, verrà fatta risalire a settembre 2015. Questi docenti andranno a formare l'organico funzionale e verranno assunti, a differenza delle prime immissioni di inizio anno scolastico, con le nuove regole, quelle della chiamata diretta.

La fretta, dunque, riguarderà solo le prime assunzioni, quelle delle prossime 6-8 settimane e sarà compito degli uffici regionali di individuare gli insegnanti sulla base dei posti vacanti.

Riforma scuola, perché i docenti presenteranno ricorso?

Tuttavia, il sistema delle immissioni in ruolo potrebbe essere messo a dura prova dalle migliaia di ricorsi, molti dei quali già presentati, sulla base di sei motivazioni:

  1. i candidati che chiedono l'inclusione delle graduatorie;
  2. i docenti che chiedono la stabilizzazione ed il risarcimento dei danni;
  3. i supplenti con oltre 36 mesi di insegnamento che verranno esclusi dalle assunzioni e dalle supplenze;
  4. gli idonei ai concorsi che sono stati lasciati fuori dalle Gae;
  5. i docenti che, pur di non perdere l'immissione in ruolo, dovranno trasferirsi in un'altra regione;
  6. lo scontro che si avrà tra i docenti che verranno assunti nella prima fase e quelli della seconda, in quanto gli ultimi arrivati potrebbero essere scelti per curriculum, alimentando i dubbi di clientelismo più volte sottolineato dai docenti che hanno protestato nelle piazze italiane nelle ultime settimane.

Finora i ricorsi presentati sono circa 8 mila, ma si stima che il numero si incrementerà fino a raggiungere quota 50 mila. Ce n'è abbastanza per il prossimo autunno che i sindacati hanno battezzato come la "Stalingrado della Buona Scuola".