Un vecchio spot pubblicitario degli anni settanta (i 'meno giovani' se lo ricorderanno) recitava: 'Cimabue, Cimabue, fai una cosa e ne sbagli due'. E' proprio il caso dell'ennesimo pasticcio della riforma scuola, quello riguardante l'esonero dei collaboratori dei dirigenti.

Il problema venne sollevato dalla responsabile Scuola di Forza Italia, Onorevole Elena Centemero che mise in relazione il contenuto del ddl renziano con quanto indicato nella Legge di Stabilità 2015: in quell'occasione, infatti, si decise per l'abrogazione degli esoneri per i vice-presidi in subordinazione all'entrata in funzione dell'organico dell'autonomia.

Riforma scuola ed esonero collaboratori presidi: l'emendamento 'sparito'

A tal proposito, la deputata FI presentò un emendamento attraverso il quale si proponeva una disposizione transitoria per l'anno scolastico 2015/2016 che tenesse cioè conto del fatto che l'avvio dell'organico funzionale della scuola avrebbe subìto un importante ritardo.
L'emendamento trovò riscontro favorevole, seppur con una maggioranza di voti risicata, anche perchè ci si rese conto degli enormi disagi a cui sarebbero andati incontro moltissimi Istituti in tutt'Italia, già alle prese con le reggenze dei direttori scolastici. 

Secondo l'emendamento, nell'anno scolastico 2015/2016, i posti per il potenziamento, l'organizzazione, il coordinamento e la progettazione sarebbero stati individuati separatamente dal resto dell'organico dell'autonomia, così che la normale attività didattica e organizzativa delle scuole sarebbe stata garantita. Fatto strano, questa disposizione viene fatta 'scomparire' durante la rivisitazione effettuata dai relatori della Buona Scuola, gli Onorevoli Francesca Puglisi e Maria Coscia.

Esonero vice-presidi: si rischia il caos in molte scuole

Ora il caos nascerà da fatto che la Buona Scuola farà partire, dal punto di vista giuridico, il nuovo organico a settembre 2015 per il prossimo anno scolastico, ma di fatto entrerà in funzione ad anno iniziato o, ancor meglio, dal 2016/2017. La situazione che si verrà a creare inevitabilmente per effetto della clamorosa 'svista' commessa in Senato potrebbe rivelarsi, in molti casi, drammatica specie per quelle scuole in reggenza o che sono state oggetto di accorpamento.

Il Ministero dell'Istruzione ha promesso di risolvere la questione ma sappiamo bene come, in molti casi, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare e anche qualcosa in più.