Nuovi tagli alle Pensioni scatteranno dal primo gennaio 2016. Si tratta degli effetti del decreto emanato il 22 giugno scorso dal ministero del Lavoro e pubblicato il 6 luglio sulla Gazzetta Ufficiale. Il decreto in questione, infatti, riguarda la ridefinizione dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo che, vista la crescita media dell'aspettativa di vita, sono stati diminuiti, con conseguente tagli dei trattamenti pensionistici a partire dall'assegno di gennaio 2016.

I nuovi coefficienti Inps sul contributivo.

I nuovi tagli agiscono indistintamente su tutte le pensioni che sono costituite da una parte di calcolo contributivo, di pensione, cioè, determinata in proporzione rispetto a quanto versato dal lavoratore e dal datore di lavoro all'Inps.

Questa parte di pensione viene calcolata applicando coefficienti che possono essere semplificati come segue: maggiore è l'aspettativa di vita al momento di andare in pensione, minore è la pensione stessa.

L'aumento dell'aspettativa di vita, certificata dall'Istat, non solo spinge a rivedere l'età di uscita dal mondo del lavoro spostandola sempre più avanti, ma porta anche a ricalcolare le pensioni per evitare che l'accresciuta speranza di vita determini un deficit nei conti dell'Inps.

I nuovi tagli alle pensioni dal 2016.

La revisione dei coefficienti di trasformazione è stata introdotta nel 2010, prevedendone l'aggiornamento triennale. Quello appena pubblicato è l'ultimo degli aggiornamenti triennali in quanto il decreto Salva Italia emanato dal governo Monti nel 2011 ha stabilito che l'adeguamento debba essere biennale accelerando ulteriormente l'erosione del potere d'acquisto delle pensioni.

Dal gennaio 2016, le pensioni dovrebbero far registrare un taglio medio di circa 100 euro l'anno, una cifra non indifferente per chi percepisce trattamenti medio bassi, già penalizzati dal blocco delle perequazioni dichiarato incostituzionale dalla Consulta.

Tutto questo alla vigilia di una nuova riforma delle pensioni che si preannuncia tutt'altro che indolore, nonostante le dichiarate intenzioni di superare la legge Fornero.