Abbiamo parlato ieri del caos generato dalla sentenza del Consiglio di Stato (la numero 3628 del 2015) attraverso la quale viene riconosciuta ai diplomati magistraliche hanno conseguito il loro titolo prima dell'anno scolastico 2001/2, la validità della loro abilitazione al fine del loro inserimento nelle graduatorie ad esaurimento.

Se da una parte la sentenza è stata accolta con grande soddisfazione da questa categoria di insegnanti, dall'altra ha sollevato un polverone di critiche da parte di chi ritiene che la decisione debba ritenersi ingiusta.

Tra l'altro, gli effetti immediati di tale sentenza sono evidenti se consideriamo i numerosissimi ricorsi urgenti che sono stati presentati nelle ultime settimane presso i Tribunali di tutta Italia, con lo scopo primario di vedersi riconosciuta la piena validità del titolo e, in secondo luogo, l'inclusione nelle graduatorie ad esaurimento: proprio questa temuta 'invasione in massa' di migliaia di docenti provenienti dai ricorsi finirà col causare, con tutta probabilità, effetti 'sismici' sulle stesse graduatorie.

Scuola primaria, assunzioni e diplomati magistrali: CUB Scuola 'Di chi è la colpa?'

A questo proposito, è intervenuta la CUB Scuola Università Ricerca, primo sindacato in Italia ad impegnarsi in difesa dei diritti dei diplomati magistrali.

Attraverso un comunicato ufficiale firmato da Giulia Bertelli, si è ritenuto opportuno fare il punto della situazione in merito ai possibili ritardi nelle immissioni in ruolo relative alla scuola primaria e soprattutto sulle polemiche che ne sono susseguite.

La CUB Scuola sottolinea quanto sia importante attribuire a chi di dovere le responsabilità derivanti da queste situazione: il Ministero dell'Istruzione, infatti, avrebbe dovuto prendere atto della recente sentenza emessa dal Consiglio di Stato a favore dei diplomati magistrali e riconoscere loro pieni diritti e la validità della loro abilitazione.

Invece, Viale Trastevere ha continuato per anni ad ignorare tali diritti e prosegue tuttora in questa direzione anche di fronte al suddetto inequivocabile giudizio: ecco perchè, secondo CUB Scuola, le responsabilità non devono essere addossate ai diplomati magistrali ma direttamente al Ministero dell'Istruzione.