Il Segretario Generale della Cisl Scuola ribadisce quello che la stessa sigla sindacale aveva già pronosticato e sostenuto lo scorso settembre 2014. Infatti, per il noto esponente della CISL,il Piano Straordinario di Assunzioni, messo in atto dal Governo Renzi, Giannini e Faraone si è rivelato frettoloso e ingiusto per molti insegnanti precari italiani.

Molte falle nel Piano frettoloso di Renzi. Tutti i precari, da nord a sud, meritavano una vera stabilizzazione

Le falle del piano di assunzioni - dichiara Scrima - stanno cominciando lentamente ad emergere: in particolare, non sono stati assunti i famosi 150.000 insegnanti, così come annunciato circa un anno fa dal Premier Renzi; non verranno ancora esaurite definitivamente le graduatorie di merito dei docenti precari e la fine della tanto annunciata "supplentite cronica" non si verificherà, almeno per i prossimi tre anni.

Queste promesse, ampiamente disattese, sono le basi del fallimento delle scelte frettolose messe in atto da Matteo Renzi, nelle vesti di "rottamatore" della vecchia politica scolastica.

Il mondo del precariato scolastico- continua Scrima - che è stato per anni utilizzato, in maniera indiscriminata, attraverso il sistema dei contratti a termine (modalità condannata persino dalla Corte di Giustizia Europea) avrebbe per questo meritato più attenzione, più diritti e più salvaguardie, attraverso un vero e concreto piano di stabilizzazione del precariato. Serviva - dichiaraScrima - un piano pluriennale di stabilizzazionedel personale scolastico, che tenesse conto del fabbisogno reale e concreto delle Istituzioni Scolastiche di ogni singolo territorio italiano.

Questo meccanismo avrebbe permesso la stabilizzazione di circa 130.000insegnanti precari, i quali hanno garantito lo svolgimento delle attività didattiche di molte scuole italiane.

Supplenze oltre i 36 mesi. Scrima criticail 'risarcimento'a dannodella 'stabilizzazione'

Scrima - prosegue- critica duramente la mancanza di logica per quanto concerne il risarcimento aitanti docenti che hanno svolto, in questi anni, un incarico di supplenza superiore ai 36 mesi.

Lo stesso si rammarica del fatto che la norma attribuisce solo un "risarcimento" all'insegnante precario ma non una vera e propria stabilizzazione, indispensabile - sempre secondo Scrima - al docente, dopo che lo stesso ha svolto un prezioso lavoro per molti alunni della scuola pubblica.