Il dibattito parlamentare su come dovrà essere modificata la legge pensionistica attualmente in vigore riprende con tutto il suo vigore, dopo la pausa estiva che ha dato la possibilità, a tutti gli addetti ai lavori, di 'ricaricare le pile'. A questo punto, si aspetta con spasmodica ansia la riunione del 9 settembre prossimo quando, in Commissione Lavoro alla Camera, ci sarà un incontro per decidere le sorti di una questione tanto discussa in questi ultimi mesi: la proroga del sistema contributivo donna al 31 dicembre 2015.

Si spera in una proroga dell'Opzione Donna al 31 dicembre 2015

In questo periodo di calma apparente, arrivano le dichiarazioni di alcuni esponenti politici, proprio su questo metodo sperimentale che, ricordiamo, fu introdotto, per la prima volta, dall'ex ministro del Lavoro, Roberto Maroni, nel 2004 con l'intento di dare la possibilità alle donne lavoratrici di usufruire della pensione anticipata al raggiungimento dei 57 anni di età (58 anni per le lavoratrici autonome), con 35 anni di contributi versati. 'Alla ripresa dei lavori del Parlamento, sarà presentata un'apposita legge che dovrebbe risolvere, una volta per tutte, la questione relativa all'Opzione Donna.

C'è l'accordo di tutti i gruppi parlamentari per il ripristino totale di questo provvedimento', queste le parole dell'onorevole del Partito Democratico, Patrizia Maestri.

All'incontro del 9 settembre, saranno presenti i rappresentanti dei ministeri dell'Economia e del Lavoro, insieme a quelli dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps). Per completezza di informazione, ricordiamo che, in caso di approvazione del predetto sistema, il conteggio degli assegni pensionistici sarà effettuato con il meno conveniente sistema contributivo.

Si cerca un sistema flessibile che non pesi sulle casse dello Stato

Intanto, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, è voluto intervenire evidenziando la necessità di introdurre un sistema flessibile per l'uscita anticipata dal lavoro, con l'intento di introdurre le modifiche previdenziali nella prossima Legge di Stabilità 2016, in discussione a partire dal prossimo mese, per poi essere approvata entro l'anno in corso.

In attesa di questo, si continua a discutere per arrivare ad una soluzione congrua che non vada a pesare sulle casse dello Stato. Anche Tiziano Treu, ex Ministro del Lavoro, interviene con la sua proposta che si basa su una penalizzazione più alta, rispetto a quanto ipotizzato sinora: 4 percento annuale. Questa sarebbe l'unica possibilità per attuare un sistema flessibile per l'uscita anticipata dal lavoro.