Il dibattito su come dovrà essere riformato il sistema pensionistico italiano è sempre molto acceso, in vista della discussione della Legge di Stabilità che inizierà subito dopo il termine della pausa dei lavori parlamentari. Il documento in questione dovrebbe contenere quanto il governo Renzi deciderà di applicare in tema di riforma previdenziale, così come riportato sul sito investireoggi.it. Intanto, all'interno della Commissione Lavoro alla Camera, si continua a parlare della settima salvaguardia per gli esodati e i Quota 96, ma anche di una categoria di lavoratori che si vorrebbe agevolare con un'uscita anticipata dal lavoro al raggiungimento dei 41 anni di contributi versati, persone che hanno iniziato a lavorare prima dei 18 anni.
Susanna Camusso chiedo l'applicazione del sistema Quota 41 per i precoci
Sull'argomento è tornata il segretario del sindacato Cgil, Susanna Camusso, la quale ha risposto ad un'email inviata dal rappresentante di un gruppo che si è formato su internet 'lavoratori precoci uniti per tutelare i propri diritti', Angelo Mele. La stessa Camusso continua a sollecitare il governo Renzi affinchè adotti quella normativa che possa permettere ai lavoratori precoci di andare in pensione al raggiungimento dei 41 anni di contributi senza tenere in considerazione l'età anagrafica e, ovviamente, senza l'applicazione di alcuna penalizzazione. Le dichiarazioni avvenute qualche tempo fa, da parte del premier Renzi, fanno ben sperare su una soluzione positiva che vada a dare quella giusta agevolazione a questa categoria di lavoratori.
A partire da settembre, si cercherà di superare le rigidità della riforma Fornero
Il segretario Cgil, conclude il proprio intervento ribadendo la necessità che un'apposita normativa venga inserita all'interno della Legge Finanziaria e che vada a superare la rigidità dell'attuale legge pensionistica in vigore, la riforma Fornero.
Un modo per tenere in debita considerazione le categorie differenti di lavoratori al fine di abbassare l'età pensionabile per l'accesso alla pensione. Vedremo se il governo Renzi, il prossimo mese di settembre, riuscirà a modificare la legge previdenziale in vigore.