Non si placano le polemiche intorno alla riforma della Scuola 2015, ancora di più dopo che è arrivata, rapidissima, la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale non ha rilasciato alcuna dichiarazione importante intorno a un processo di riforma tra i più contestati degli ultimi anni. Mentre, dunque, bisogna fare i conti con una riforma che è, di fatto, divenuta legge dello Stato, le contraddizioni che porta con sé, all'analisi di sindacati e associazioni, si moltiplicano giorno dopo giorno. Un recente intervento della UIL scuola sottolinea, infatti, come, attraverso il 'famigerato' e contraddittorio comma 69 della legge di riforma della scuola, si nasconda la possibilità della creazione di un vero e proprio 'precariato strutturale', mediante una reintroduzione surrettizia dell'organico di fatto.

Con buona pace delle decine di migliaia di precari che restano fuori dal piano assunzioni 2015-2016.

I Cobas, nei loro interventi, hanno sempre sottolineato come la riforma della 'Buona scuola' di Renzi nasconda in sé dei procedimenti che l'assimilano, come 'progetto politico', alla riforma del mercato del lavoro, chiamata con un anglicismo 'Jobs Act'. Entrambe le misure, infatti, prevedono un aumento reale del precariato e condizioni di lavoro peggiorative: nel mondo della scuola, ad esempio, la necessità della mobilità straordinaria, che potrebbe avere ripercussioni molto forti sulla vita di un personale docente in attesa di stabilizzazione (che oramai si trova ad avere tra i 40 e i 50 anni d'età).

Polemiche precariatoe piano assunzioni 2015 - 2016

La dichiarazione da parte della UIL scuola, la quale sta portando avanti una serie di approfondimenti sul testo di legge di riforma della scuola 2015 in tutti i suoi elementi (anche i più specifici), è piuttosto netta: da un lato, infatti, il cosiddetto 'organico di fatto', lungi dall'essere abolito, viene di fatto rinforzato, dall'altro diviene sempre più chiaro come il governo Renzi intenda istituzionalizzare il precariato all'interno del mondo della scuola, in maniera tale da poter coprire tutte le materie che sono previste dagli ordinamenti.

Si tratta di un'analisi del comma 69, uno dei più criticati e discussi dell'intera riforma della scuola, quello che intende regolamentare le esigenze di personale ulteriore rispetto a quello già previsto e soddisfatto dal cosiddetto organico dell'autonomia. Il passaggio 'incriminato' sarebbe quello che intende istituzionalizzare un contingente specifico di posti che non entrerebbe a far parte dell'organico dell'autonomia, né sarebbe a disposizione per i contratti a tempo indeterminato, bensì sarebbe costituito da personale da utilizzare soltanto per la mobilità.

La contraddizione sta nel fatto che si tratterebbe di una 'categoria' di docenti di serie B, precari per 'istituzione', e che dovrebbero ricoprire i 'buchi' lasciati dai vari altri contingenti. Si tratta, ovviamente, di attendere i decreti attuativi della riforma scuola 2015, ma è sempre importante sollevare le contraddizioni, per cercare di impattare in maniera più forte sulle decisioni del legislatore.

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