Tra i tanti punti della Riforma della Pubblica Amministrazione che sta per essere definitivamente approvata, quello della cancellazione del Corpo Forestale dello Stato e del suo conseguente assorbimento nei Carabinieri è sicuramente tra i più contestati. Notizie e rumors che provengono da due delle cinque Forze di Polizia italiane, dimostrano che sulla vicenda c’è più di qualche dubbio. Sull’argomento per esempio, spicca la presa di posizione del segretario nazionale dell’UGL per il comparto Forestale, Danilo Scipio, ma lo scetticismo esiste anche tra i rappresentanti dei Carabinieri.
Cosa dice al riguardo l’UGL
Come detto, in una nota, i segretario Scipio ha contestato duramente il forzoso accorpamento del Corpo Forestale nei Carabinieri. Testualmente il segretario ha detto che “Si può diventare Carabinieri e militari da giovani per scelta, ma non è possibile imporre un cambiamento di status giuridico a ottomila dipendenti che magari hanno fatto scelte di vita differenti in passato”. In parole povere Scipio contesta il fatto che gli ottomila forestali, magari in passato hanno rinunciato alla carriera militare per entrare in un corpo di polizia differente da quello dei carabinieri essendo ad ordinamento civile e non militare. Infatti i Forestali così come la Polizia di Stato o i Vigili del Fuoco, sono Forze di Polizia che hanno un ordinamento civile a dispetto di Carabinieri e Guardia di Finanza che sono ad ordinamento militare.
Secondo Scipio, “è evidente che all'interno dell’Arma dei Carabinieri non esiste la professionalità adatte ad offrire al Paese un'adeguata tutela ambientale ed agroalimentare”. Dall’UGL in altri termini arriva una specie di ultimatum al Governo, cioè o si lascia tutto come è adesso, o si smilitarizza l’Arma dei Carabinieri.
Su questo la posizione del sindacato è chiara e si minaccia di chiedere giustizia alla Corte Europea.
Cosa succederà ancora?
L’iter della riforma procede spedito e difficilmente si tornerà indietro, la voce della riduzione di spesa, della cosiddetta spending review che sta alla base di tutta la riforma di Marianna Madia è troppo importante per fermare tutto.
I forestali hanno aperto una petizione popolare contro la militarizzazione del Corpo Forestale e ad oggi sembra abbiano raccolto oltre 100mila firme che sono contrarie all’accorpamento nei Carabinieri e la relativa militarizzazione. L’alto numero di consenso alla protesta evidenzia il malumore generale soprattutto dei Forestali che rischiano di perdere lo status di civili, di lavoratori della Pubblica Amministrazione e quindi di dover fare i conti con le limitazioni dell’essere considerati militari, prima fra tutte il divieto di avere sindacati di categoria. Infatti, i Carabinieri non hanno diritto come gli altri cittadini di esercitare attività sindacale.