Il Decreto Enti Locali ha già terminato il suo percorso legislativo e di approvazione diventando di fatto legge. Se ci mettiamo anche la riforma della Pubblica Amministrazione partorita dal Ministro Marianna Madia, il gioco sembra già fatto. La Pubblica Amministrazione non sarà più la stessa e cambierà radicalmente faccia. Uno dei maggiori dilemmi di questi giorni riguarda la fine degli oltre 2.000 dipendenti delle Province che ormai sono in esubero. Per il trasloco di diverse competenze e funzioni che una volta erano in carico alle Province e che adesso sono passate alle Regioni, numerosi dipendenti sono di troppo.
Sull’argomento le parole si sono sprecate, e nelle ultime settimane, in una Conferenza Unificata si è discusso proprio della ricollocazione di questi lavoratori che provengono da Province e Città Metropolitane.
Cosa pensa di fare il Governo?
Il Governo, a dire il vero, ha un progetto che chiamare ambizioso sembra riduttivo. L’Esecutivo infatti sta pianificando un’operazione che nel giro di un anno consenta a tutto il personale che oggi è considerato in esubero, di essere riassorbito in altri uffici pubblici. Si inizierà innanzi tutto a stabilire con certezza assoluta il numero dei dipendenti coinvolti da questa situazione. Poi c’è da salvaguardare lo stipendio ed il livello raggiunto dai dipendenti.
Infatti, uno dei problemi maggiori è che inizialmente è previsto che il dipendente che rientrerà in questa mobilità obbligatoria, interna alla Pubblica Amministrazione, sarà ricollocato con lo stesso stipendio e con lo stesso livello raggiunto durante la permanenza nella Provincia da cui fuoriesce. Il problema è che la Legge dice che solo la parte fissa dello stipendio resterà uguale, non le parti variabili come lavoro straordinario, festivo, buoni pasto, trasferte e così via.
Purtroppo per molti Statali, queste sono voci che contano anche per il 40% dello stipendio percepito ed è evidente che molti, restando il testo invariato, potrebbero perdere parte dei compensi che avevano prima.
Dove finiranno i dipendenti?
Molti tra questi dipendenti finiranno per lavorare alle Regioni, cioè all’Ente che ha in carico molte delle funzioni che prima appartenevano alle Province.
Nella discussione sulla Riforma della Pubblica Amministrazione, il Ministro Madia ha stabilito che le Regioni avranno tempo fino a fine ottobre per approntare un piano, un progetto che permetta all’Ente di assorbire i dipendenti fuoriusciti dalle Province o dalle Metropolitane. Inoltre, per evidenti carenze di organico, ci sono numerosi posti disponibili nei Tribunali e nelle Cancellerie, ed è lì che probabilmente sarà spedito un altro contingente di lavoratori. Sempre la Madia, ha promesso che nessun dipendente perderà il posto di lavoro e che entro fine 2016, la procedura di mobilità forzosa sarà terminata. Quindi a partire da gennaio e per tutto il 2016, i dipendenti saranno ricollocati grazie al doppio piano messo in piedi dal Governo, uno di ricollocazione ed uno di salvaguardia degli emolumenti spettanti ai lavoratori. Non resta che attendere gli sviluppi di questa storia che pensiamo non sia finita qui.