E' tuttoscuola.com a rendere noto un focus realizzato dal Miur sull'andamento della popolazione scolastica in Italia per questo anno 2015/2016. Dai risultati raccolti attraverso i dati strutturali quali il numero complessivo di classi, di alunni e di scuole, esce fuori una istantanea che rappresenta un utile riferimento per alcune riflessioni. La prima porta a dire che la fine della supplentite è ancora lontana, mentre la seconda riguarda il dato sulla dispersione scolastica.
Confrontando i dati con quelli del 2013 si ottiene una situazione generale di stabilità nel numero di alunni, considerando che la flessione nelle iscrizioni è stata di appena lo 0,2% (-16.639 alunni).
Analisi settoriale
Analizzando i numeri per gradi di istruzione, le cifre assumono ordini di grandezza diversi rispetto al dato globale sopra indicato. Nella Scuola dell'infanzia la riduzione nel numero di iscritti di 30.060 unità costituisce il dato più rilevante (si parla di circa il -3% di iscrizioni). E' netto il distacco con il calo nella scuola primaria dove la percentuale scende al – 0,5% (corrispondente a 13.354 bambini in meno), per farsi meno evidente nella secondaria di I grado, dove le iscrizioni sono state in calo di 21.886 unità (ossia il – 1,3%).
La dispersione scolastica è un fenomeno ancora in essere, anche se pare in rallentamento rispetto al passato. Occorrerà ancora altro tempo per poter capire se la tendenza potrà considerarsi stabile, circostanza che il Miur ha fatto sapere sempre di voler perseguire fino a renderla minima nel giro di pochi anni.
Le cifre in aumento
Sul calo della scuola dell'infanzia può aver giocato un ruolo fondamentale il calo delle nascite, mentre la percentuale di riduzione nella primaria, più lieve rispetto all'infanzia, può essere dipesa da una minore dispersione scolastica. Si tratta ad ogni modo di riduzioni controbilanciate dall'aumento di iscrizioni registrato nella scuola secondaria di II grado ( ben 48.641 unità in più pari al + 1,9%).
Visti così questi sono numeri che confermano il fabbisogno di organici nella scuola che da due anni a questa parte sono serviti a garantire il regolare svolgimento delle lezioni. Anche il dato sul numero di classi segue la tendenza appena descritta. A fronte di un taglio di 500 classi nella primaria si è avuto un aumento nella secondaria di I grado di 3300 unità. Lievi aumenti anche nella secondaria di I grado (+ 202) e nell'infanzia (+ 81). L'ultimo dato conferma come sia ancora evidente il divario tra alunni disabili (ben 10.319 in più pari al + 5%) e gli insegnanti di sostegno.