Prosegue lo stato di enorme fermento connesso al dibattito previdenziale. A lanciare la bomba è il collega di Repubblica Roberto Petrini, stando al quale a Montecitorio starebbero lavorando a due possibili soluzioni: uscita anticipata dal lavoro con conseguente penalizzazione e introduzione del sistema di calcolo integralmente contributivo nel solco della proposta Boeri. Nonostante quest’ultima misura sembrasse ormai accantonata Palazzo Chigi potrebbe dunque decidere di ripescarla per arrivare al tanto agognato costo zero. E il caso pensioni lavoratori precoci? Le ultime newsaggiornate ad oggi 22 settembre paiono tutt’altro che confortanti: dopo un timido cenno di interesse, le Istituzioni paiono infatti aver nuovamente dimenticato la vertenza, con le ipotesi stesse tirate in ballo da Repubblica a confermarlo.

Appare francamente inspiegabile il comportamento del governo e di Renzi che continua a non dare il minimo peso ad una delle classi lavoratrici più longeve, produttive e industriose d’Italia. Tutta gente che non può certo andare in pensione seguendo i dettami della Legge Fornero.

Pensioni lavoratori precoci, news oggi 22-09: penalizzazioni al 15%? L’ipotesi piace a Renzi

Stando a quanto filtra da Montecitorio pare che il governo stia lavorando sulla percentuale di penalizzazioni da applicare ad un lavoratore che abbandoni l’impiego prima del tempo. L’idea sarebbe quella di rigettare il famoso 2% voluto da Damiano per salire sino al 3-4% l’anno, il tutto a fronte di una penalizzazione massima (calcolata su 4 anni) del 12-15%.

Una simile formula verrebbe ad essere impostata sulla base di una semplice considerazione: la giusta età di uscita viene individuata in 62 anni. E per i precoci: ‘Gli ultimi articoli pubblicati parlano di Quota 97 e penalizzazioni massime del 15% per chi decide di lasciare il lavoro attorno ai 62 anni, ma chi ha iniziato a lavorare a 16 anni e non ha perso alcun periodo contributivo significa che lavorerà e verserà per 46 anni per poi vedersi anche penalizzato?

’ si legge sui gruppi Facebook di categoria. Il problema appare sempre lo stesso: nessuna delle ipotesi che viene avanzata da Istituzioni e governo prevede una misura specifica per i lavoratori precoci, che avendo iniziato molto presto la propria attività lavorativa hanno bisogno di meccanismi di uscita diversificati. Renzi, è così difficile da capire?

Novità pensioni lavoratori precoci, news oggi 22-09: si torna a parlare di contributivo Boeri, Sacconi attacca

Le ultime news sul caso pensioni lavoratori precoci aggiornate ad oggi 22 settembre si rifanno però anche ad un’altra ipotesi che avrebbe del clamoroso. Sembra infatti che Renzi sia tornato a riconsiderare l’ipotesi contributivo a suo tempo sostenuta dal presidente INPS Boeri ma poi accantonata perché eccessivamente penalizzante. A questo punto non bisogna davvero escludere nulla: tutto potrà accadere da qui alla Legge di Stabilità e poi ancora oltre. ‘La Legge di Stabilità è l’inevitabile appuntamento per valutare gli aggiustamenti possibili - ha dichiarato il presidente della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi - il sistema previdenziale italiano ha la maggiore sostenibilità in Europa, risultato frutto dei coefficienti di adeguamento delle prestazioni in relazione al Pil ma anche della brutale Legge Fornero che ha drasticamente alzato l’età di pensione al livello più elevato conosciuto’.

Due sono i punti focali: a distanza di quattro anni il paese oscilla ancora tra chi sostiene la riforma Fornero e chi invece la rinnega(al riguardo sembra impossibile trovare una linea comune), in secondo luogo non si riscontra la necessaria unità di intenti. Si ragiona a compartimenti stagni e si perde di vista quello che dovrebbe essere un disegno comune che dovrebbe ricomprendere la maggior parte dei lavoratori. Fatto questo andrebbe previsto qualcosa di specifico per le situazioni particolari e diverse tipo quelle dei precoci. Questa, forse, sarebbe equità.