Le ultime novità riguardo la riforma delle pensioni faranno sicuramente poco felici i lavoratori precoci che, da tempo, conoscono già il pensiero del presidente Inps Tito Boeri. Protagonista di una proposta organica di riassetto del sistema presentata lo scorso luglio, l’economista bocconiano è tornato a parlare di previdenza ad Assisi, nel corso dei dibattiti tenuti nell’ambito della manifestazione del “Cortile di San Francesco”. Il numero uno dell’istituto di previdenza è tornato a parlare della pensione anticipata sulle cui modifiche da tempo di discute, senza citare i precoci ma lasciando intendere priorità ben diverse da quelle che sono le loro aspettative.

Ultime novità pensioni oggi 28 settembre 2015, parla Boeri

“Io credo che oggi ci siano le condizioni per fare veramente l’ultima riforma delle pensioni ha detto il presidente dell’INPS, sottolineando la necessità di porre le basi per un patto generazionale duraturo che non scarichi come accadeva in passato tutto il peso della manovra sulle generazioni future. La riforma previdenziale auspicata da Boeri mira, nelle sue speranze, a rendere il sistema pensionistico italiano migliore al mondo, da guardare come esempio dagli altri Paesi.

Il discorso di Boeri si concentra soprattutto sull’aspettativa di vita e non tanto sul numero di anni di contributi: a suo avviso una riforma pensioni fatta bene deve essere necessariamente commisurata alla crescente aspettativa di vita, tenendo conto comunque delle differenziazioni professionali che caratterizzano il mercato del lavoro.

La proposta estiva di Boeri piacque poco: anche il governo Renzi se ne guardò bene dall’appoggiarla perché, essendo sostanzialmente improntata sul contributivo, avrebbe penalizzato troppo i pensionandi. In realtà, però, il numero uno dell’INPS ha più volte smentito questo aspetto, sottolineando la presenza di elementi di equità.

Fatto sta, comunque, che i precoci difficilmente possono trovare nell’economista bocconiano un valido “alleato”, visto che da tempo hanno sposato la quota 41 che prescinde dall’aspettativa di vita ed è improntata esclusivamente sul totale degli anni di contributi .