Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, in una sorta di 'botta e risposta' con il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, specifica che 'introdurre la flessibilità nel sistema pensionistico italiano non significa cancellare la riforma Fornero, ma solamente correggerla'. Secondo l'esponente dem del Partito Democratico, è necessario considerare non solamente i costi ma anche i beneficidi un abbassamento dell'età pensionabile con l'applicazione di penalizzazioni sugli assegni previdenziali che porterebbero ad un risparmio a lungo termine.

Poletti conferma la disponibilità ad un confronto sulla previdenza

Intanto, Poletti torna a farsi sentire tramite un intervento sul canale Radio articolo 1, cercando di rasserenare gli animi: 'Il tema della flessibilità rimane ancora in piedi ma è necessario un confrontoe una valutazione approfondita. Questo confronto si evidenzierà nella prossima Legge di Stabilità'. In queste ore, giunge 'inaspettato', un sostegno al ministro di via XX Settembre da parte del partito centrista Scelta Civica, che apprezza la posizione di Padoan, opponendosi ad una revisione strutturale del sistema pensionistico e ponendo come priorità un intervento sulla pressione fiscale, al fine di produrre una forte spinta alla crescita del nostro Paese.

Padoan: 'Troppo costosa la flessibilità del sistema previdenziale'

Nel frattempo, Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, è convinto che la flessibilità sia necessaria, da applicare nel più breve tempo possibile anche a tutela dei tanti esodati presenti nel nostro Paese. Ma perché questa 'avversione' da parte di Padoan alle modifiche sulla legge Fornero?

Secondo il ministro, una revisione della normativa previdenziale in vigore, con l'applicazione della flessibilità, porterebbe ad un costo troppo elevato per le casse dello Stato. Altra cosa, invece, la questione relativa agli esodati. Infatti, l'esecutivo è, in queste ore, al lavoro per determinare un provvedimento che vada a tutelare i circa 26.000 esodati ancora da salvaguardare.

I sindacati, nel frattempo, si organizzano per una nuova manifestazione che si terrà il 22 settembre, sempre di fronte al ministero dell'Economia, a partire dalle ore 10:00. L'unico obiettivo è quello di cercare dal governo Renzi delle risposte concrete all'applicazione della settima salvaguardia e alla proroga del sistema contributivo donna, dopo mesi e mesi di dibattiti e discussioni tra le varie forze politiche.

Vedremo, nei prossimi giorni, come andrà a finire e come il governo Renzi cercherà di affrontare le forti critiche provenienti dai diversi settori della vita politica e sociale del nostro Paese.