Trovato l’accordo sul rinnovo del contratto dei lavoratori chimici e farmaceutici. L’intesa, siglata da Federfarma e Federchimica per gli industriali e i sindacati confederali Filctem, Femca e Uiltec, ha valore per il periodo 2016-2018 e prevede un aumento medio, a regime, di 90 euro lordi al mese. L’accordo riguarda oltre 170mila lavoratori chimici e farmaceutici e riveste ulteriore importanza per il fatto di essere il primo contratto rinnovato dopo la rottura dei giorni scorsi tra Confindustria e sindacati sul modello contrattuale.
Rinnovo contratto Chimici: aumento di 90 euro al mese
Il rinnovo del contratto dei Chimici è stato siglato, dopo una notte di trattative, con due mesi di anticipo sulla naturale scadenza del precedente contratto, prevista per dicembre 2015.
Dal punto di vista economico, l’accordo prevede un aumento medio, a regime, di 90 euro mensili, a fronte di una richiesta sindacale di 123 euro, così distribuiti: 40 euro a partire dal 1° gennaio 2017, 35 euro a partire dal 1° gennaio 2018 e 15 euro dal 1° dicembre 2018. Di particolare importanza l’introduzione di un nuovo meccanismo di adeguamento all’inflazione che prevede la verifica annuale dello scostamento dell’inflazione reale rispetto all’inflazione programmata utilizzata come parametro in fase di rinnovo del contratto con relativo conguaglio, mentre col precedente contratto la verifica, e l’eventuale conguaglio, veniva effettuata con cadenza biennale.
L’accordo per il rinnovo del contratto dei Chimici sarà ora sottoposto all’approvazione delle assemblee dei lavoratori nelle oltre 3000 aziende del settore che si svolgeranno entro il mese di novembre 2015.
Dopo i chimici, rinnovo del contratto metalmeccanici e del contratto degli statali?
Il rinnovo del contratto dei Chimici apre quella che dovrebbe essere una stagione di rinnovi contrattuali particolarmente intensa e non priva di ostacoli, come si è capito già dai primi incontri tra Confindustria e Sindacati per trovare un accordo sul nuovo modello di contratti collettivi.
Tra i rinnovi più attesi, quello del contratto dei metalmeccanici e, soprattutto, quello del contratto degli statali, penalizzati da un blocco di sei anni che una recente sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo.