Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, dopo giorni “ondivaghi” che non lasciavano presagire” tempo bello” per le donne lavoratrici, ha annunciato finalmente la presenza di uno specifico intervento sull'opzione donna.Le lavoratrici nonnepossono ancora optare per l'uscita anticipata dal lavoro. E come affermato più volte dal premier Matteo Renzi, possono finalmente fare le nonne, essere a casa ed accudire ai nipotini.

Le circa 10mila lavoratrici, disposte alla penalizzazione pur di essere collocate a riposo

Ricordiamo che la vicenda non è nuova e che riguarda circa 10 mila lavoratrici che hanno maturato o matureranno i requisiti per l'esercizio della facoltà di opzione al contributivo entro la fine del 2015.

Per far valere un diritto “calpestato” dall'Inps nel 2012, hanno intrapreso anche unaclass actionpresso il Tribunale del Lazio e sono ancora in attesa di una risposta/sentenza. Difatti l'Inps, con due note nel 2012, indicò il termine del 31 dicembre 2015 come data di decorrenza della pensione e non come data di maturazione dei requisiti, regolamentati dalla legge 243/04. In pratica con le due circolari l'istituto di previdenza nazionale, diede un'interpretazione erronea della legge e accorciò di fatto di almeno un anno la durata dell'opzione.

Opzione donna legge controversa sin dal 2012, il governo Renzi rimedia ma per tutte?

L'opzione donna è una possibilità di uscita anticipata dal mondo del lavoro riservata alle sole lavoratrici in possesso di almeno57 anni di età(58 le autonome) e 35 di contributi, che è stata prorogata dal governo nel Consiglio dei ministri di ieri 15 ottobre con scadenza 31 dicembre 2015.

Le lavoratrici sanno che l'opzione non è a costo zero in quanto sulla pensione verrà applicato il calcolo del sistema totalmente contributivo con una decurtazione dell'ordine di circa il 25-30% . Ma pur di adempiere alla loro “missione” di nonne e di poter dedicare più tempo e cura ai propri nipoti o alla famiglia o semplicemente al riposo, la stragrande maggioranza delle donne accettano la penalizzazione.

Con la modifica delle disposizioni Inpse la proroga attuata dal Governo ora le lavoratrici possono fruire dell'opzione sino al 31 dicembre di quest'anno, l'importante sarà aver raggiunto entro quella datai 57 anni di età (58 anni le autonome) e 35 di contributi. Ma attenzione potrebbero essere escluse dal beneficio le lavoratrici nate nell'ultimotrimestre del 1958a causa dell'allungamento delle speranza di vita che scatteranno con il primo gennaio 2016. Il governo saprà rimediare a tale eventualità? Seguiteci, vi terremo informati, intanto cliccate su “segui” posto in alto.