Resta confermato l'intervento deciso dall'esecutivo sulle rivalutazioni Istat per il biennio 2017 - 2018, una misura che viene prevista come clausola di salvaguardia e che però va ancora una volta a reperire risorse sul bilancio della previdenza. "Nella legge di stabilità viene prorogato il regime di indicizzazione delle pensioni attualmente in vigore, quello deciso dal Governo Letta" spiega l'On. Damiano riguardo questa vicenda. "Non si tratta di un blocco, ma di un taglio al risultato che era atteso. Come sempre, vengono tirati in ballo problemi di copertura finanziaria" prosegue l'esponente della minoranza Dem, sottolineando che "se i conti sono quelli di opzione donna è difficile orientarsi.

Per questo chiederemo un monitoraggio", affinché sia possibile verificare che le coperture stanziate per le misure di salvaguardie risultino effettivamente così ingenti. In caso contrario, "chiederemo che quanto non speso venga restituito al sistema pensionistico".

Pensioni 2017 - 2018: ecco come funzioneranno i tagli e chi ne resterà escluso

Entrando nel merito del provvedimento, va chiarito che saranno fatti salvi dai tagli alle indicizzazioni tutti coloro che percepiscono una mensilità che corrisponde fino ad un triplo della pensione sociale. Dalle quattro alle sei volte verrà invece applicata una riduzione graduale degli adeguamenti, inversamente proporzionale al crescere del reddito. Mentre oltre tale soglia, l'adeguamento all'inflazione diventa del tutto nullo e chi si trova in quiescenza non ne beneficerà in alcun modo.

Una misura che molti pensionati hanno già criticato e che sembra convogliare anche l'attenzione dei sindacati, i quali hanno ribadito il proprio giudizio negativo sull'ennesimo intervento a scapito di chi percepisce una pensione pubblica. Tanto che sarebbe già in preparazione una nuova mobilitazione unitaria di tutte le principali sigle, al fine di fare valere il diritto agli adeguamenti durante la prossima discussione parlamentare della legge di stabilità 2016.

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