Entro 3 mesi una nuova riforma Pensioni che preveda l'introduzione della flessibilità in uscita. Questo l'ultimo messaggio di Renzi in materia previdenziale. Tre mesi durante i quali il premier dovrà affrontare mille sfide. Una su tutte: realizzare una misura ad hoc per la pensione anticipata dei lavoratori precoci. Per questo motivo, difronte alle ultime mosse del governo, che ha scelto di rinviare qualsiasi progetto di riforma al 2016, i 3 mesi che dice Renzi si trasformeranno, presumibilmente, in 90 giorni di fuoco. Oggi la minoranza dem sta combattendo per ripristinare l'impostazione originaria del Partito democratico, così l'ha chiamata Speranza nel corso di un'intervista all'Unità, ovvero far pagare di più a chi ha di più.

Un domani però la protesta potrebbe spostarsi sul tema delle pensioni, sebbene ad oggi lo stesso Speranza si dica "d'accordissimo" sulla settima salvaguardia per gli esodati. Nel caso la minoranza dem rimanesse in silenzio sulla prossima riforma pensioni Renzi, altrettanto non faranno i vari Damiano, Rizzetto, Simonetti, sindacati e l'eventuale comitato che gli amministratori del gruppo 'Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' vorrebbero istituire. Non solo però. Perché se da una partedovrà vedersela con chi chiede un intervento risolutore per le pensioni dei precoci, dall'altra parte il premier dovrà tenere conto del pensiero dell'Unione Europea, la stessa Ue che si appresta a dare il via libera all'Italia per il testo della Legge di Stabilità, a dispetto di quanto si vociferava nei giorni scorsi.

La posizione dell'Unione Europea è nota da tempo, e se ci fosse qualcuno che si è dimenticato resta illuminante l'ultima relazione della Commissione Europea, da una parte fortemente critica nei confronti della pensione anticipata e dall'altra sicura che l'aumento dell'età pensionabile sia necessario, fotografando una situazione in cui si potrà andare in pensione dopo aver raggiunto i 45 anni di contributi.

Pensioni, Renzi e la riforma 'impossible'

Il clima che c'è intorno alla riforma pensioni 2016 non è forse dei migliori per Renzi, fortemente criticato da Damiano, sindacati e lavoratori precoci al momento del rinvio, in diretta tv, della flessibilità in uscita, che per molti è stato un vero e proprio tradimento da parte del premier, che più volte nel corso dell'estate aveva preannunciato un intervento del governo in questo senso già a partire dalla Legge di Stabilità.

Difficilmente ora il leader del Partito democratico potrà tirarsi indietro difronte all'ennesima promessa, stavolta proferita durante un'intervista a Rtl 102.5, che tra le altre cose ha un arco temporale ben definito, gli ormai famosi 3 mesi, che scadranno, conti alla mano, il prossimo mese di gennaio, quando saremo entrati nel nuovo anno. In questi giorni Damiano sta battendo forte sull'idea di flessibilità a costo zero, facendo riferimento alla sua proposta contenuta nel ddl 857, dove è inclusa tra l'altro quota 41 per i precoci, l'unica soluzione fin qui accettata da questa speciale categoria. Sappiamo però bene quale sia la considerazione del governo in merito alla proposta di Damiano, sappiamo anche qual è il pensiero dell'Unione Europea, e sappiamo inoltre che gli stessi lavoratori precoci sono statidefiniti in tempi non sospetti una razza quasi estinta, seppur meritevoli di tutela. Credete che il governo Renzi farà mai una riforma accontentando anche i precoci?