Ennesimo capitolo sulla riforma Pensioni del governo, con il ministro del Lavoro Poletti intervenuto al videoforum di RepubblicaTv per parlare di pensioni ed esodati, parole che hanno interessato da vicino anche la categoria dei lavoratori precoci, che resta una delle più danneggiate dalla Legge Fornero, e che per questo motivo proseguirà nelle prossime settimane la propria battaglia per ottenere una risposta concreta da parte dell'esecutivo, dopo che lo stesso Damiano si è esposto per così tanti mesi a difesa del ddl 857, contenente - ricordiamo - la proposta quota 41, la più condivisa da parte dei precoci, che chiedono la pensione anticipata dopo 41 anni di contributi e senza penalizzazioni, consapevoli che da gennaio dovranno attendere, gli uomini, 42 anni e 10 mesi.

Il ministro Poletti, rispondendo a svariate domande sul testo della Legge di Stabilità, è tornato a riaffermare quanto già detto dal premier Renzi a Rtl 102.5, ovvero che il governo sarà in grado di fare una proposta sulla flessibilità in uscita dal lavoro il prossimo anno, parole che di fatto spengono le speranze per chi credeva fossero possibili interventi a partire già dal 2015 presentando emendamenti al testo della manovra finanziaria in modo da introdurre la tanto agognata flessibilità. Ad alcuni però non sono sfuggiti i dettagli temporali offerti dal ministro del Lavoro, dal momento che Renzi aveva dato un'indicazione precisa, 3 mesi, facendo così slittare la riforma ai primi due mesi del 2016, mentre su Repubblica Tv Poletti ha detto - citiamo il virgolettato di Repubblica - 'nell'arco del 2016', che può significare, nella peggiore delle ipotesi, un rinvio più 'importante' del previsto, a patto che il capo del Consiglio, di rientro dal viaggio in Sud America, non riconfermi gli ormai famosi 3 mesi indicati durante l'intervento a Rtl 102.5.

Se, come sembra, la flessibilità ha subito un nuovo rinvio, lo stesso non può essere detto in merito alla rabbia di coloro che chiedono giustizia, esodati e/o precoci che siano.

Lavoratori precoci, si continua a lottare per la riforma pensioni

Tutti attendono la nuova riforma pensioni, la pazienza sta per terminare, in particolare quella dei lavoratori precoci, disposti alla creazione di un comitato, per assumere un ruolo ancora più forte in un eventuale faccia a faccia con il governo.

Proprio ieri è arrivata la conferma, da parte di uno degli amministratori del gruppo più importante della categoria sui social, dell'adesione alla manifestazione nazionale indetta il prossimo 21 novembre dalla Fiom in segno di protesta contro la Legge di Stabilità. Si conosce ormai da mesi la posizione di Landini circa la Legge Fornero, ribadita di recente alla trasmissione Dimartedì condotta dal giornalista Floris, così come gli stessi precoci sono consapevoli del fatto che Landini conosca il loro problema e le difficoltà affrontate in questi mesi.

La volontà della categoria appena citata è quella di presentarsi quanto più numerosa alla prossima manifestazione, così da poter avere da una parte la giusta visibilità dall'altra un momento, che sia 5-10-15 minuti o di più, per perorare la propria lotta, così come riportato, nel suo intervento, dall'amministratore del gruppo Occhiodoro. In quanti di voi parteciperanno alla manifestazione nazionale contro la Legge di Stabilità? Pensate che il governo ascolterà le vostre richieste?