Qualche giorno fa, il premier Matteo Renzi ha dichiarato, ai microfoni dell'emittente radio RTL 102.5, che il governo sta apportando gli ultimi aggiustamenti della Legge di Stabilità per quanto riguarda i provvedimenti a favore degli esodati e della proroga dell'Opzione Donna. Per la flessibilità in uscita, invece, a quanto sembra, la situazione è in una fase di stallo con un previsto provvedimento ad hoc che sarà, forse, approvato il prossimo anno.
Nessun provvedimento per i precoci
La contestazione da parte dei sindacati degli ultimi giorni hanno, di fatto, ottenuto gli effetti sperati con i previsti provvedimenti sulla settima salvaguardia e l'estensione donna fino al 2016.
La situazione per i lavoratori precoci rimane, quindi, in bilico. Essi dovranno aspettare il nuovo anno per sperare in una normativa che tenga conto della loro prerogativa. Essi chiedono al governo Renzi di lasciare il lavoro al raggiungimento dei 41 anni di contributi, senza conteggiare però l'età anagrafica, in considerazione del fatto che i precoci hanno iniziato a lavorare prima del compimento dei 18 anni di età. Lo stesso Renzi, durante la trasmissione Che Tempo che fa, di Fabio Fazio, giustifica l'esclusione della pensione anticipata per i precoci con queste dichiarazioni: 'Non vogliamo fare pasticci come avvenuto in passato. In questo, coinvolgeremo anche l'INPS'.
Quasi certi i provvedimenti per esodati e donne lavoratrici
Ovviamente, le ultime notizie giunte dagli ambienti governativi, hanno creato una forte reazione da parte di alcuni politici. Tra questi, Renato Brunetta ha specificato che: 'Renzi, lo scorso mese di maggio, prometteva la flessibilità per tutti i lavoratori nella Legge di Stabilità.
Ora è costretto a fare marcia indietro'. È chiaro che la mancanza di risorse finanziarie ha bloccato le reali intenzioni del governo. Per questo motivo, all'interno del testo della manovra finanziaria, saranno presenti solamente degli aggiustamenti per risolvere i problemi più urgenti. L'Esecutivo, a questo punto, dovrebbe confermare la proroga dell'Opzione Donna fino al31 dicembre 2015 con la possibilità per le donne di andare in pensione al raggiungimento dei 57 anni di età e il versamento di 35 anni di contributi.
La penalizzazione prevista sull'assegno previdenziale dovrebbe essere di circa il 25/30 percento. Nella Legge di Stabilità dovrebbe trovare spazio anche la settima salvaguardia per gli esodati che, secondo alcune fonti governative, potrebbe non essere quella definitiva.