Sulle pagine dell'Unitá giunge una notizia che ci lascia perplessi: qualche esponente del Partito Democratico è convinto che l'applicazione della flessibilità nel sistema pensionisticoitaliano non sia prioritaria ma che al momento è più necessario pensare a spendere le risorse che si hanno a disposizione per incentivi e sgravi fiscali per incrementare le assunzioni dei più giovani. Una posizione che va in netto contrasto con quello che pensano altri componenti del Pd come ad esempio Cesare Damiano.

I sindacati chiedono una soluzione definitiva per i Quota 96

Nel frattempo, la Commissione Lavoro alla Camera ha approvato gli emendamenti relativi alla settima salvaguardia degli esodati ed ha inviato il documento al Governo per l'approvazione definitiva. Secondo Damiano i soldi risparmiati dalle altre salvaguardie potranno essere utilizzate per tutelare gli 'ultimi' esodati. In questo momento cruciale i sindacati hanno organizzato, dal 5 al 15 ottobre, una mobilitazione generale in tutta Italia per cercare di convincere l'esecutivo ad applicare una forma di flessibilitàa favore di tutti i lavoratori. Cgil, Cisl e Uiltra le altre cose chiedono a gran voce una soluzione per i Quota 96, quei lavoratori del comparto scuola, docenti e personale Ata, costretti a rimanere al lavoro nonostante il raggiungimento dei requisiti pensionistici siano giunto da più di tre anni.

Ricordiamo che questa situazione è stata creata dalla riforma Fornero, l'attuale legge previdenziale, a causa di un errore che ha "confuso" l'anno scolastico con quello solare.

Alcune esponenti del Comitato chiedono l'intervento del Presidente Mattarella

Altra questione che i sindacati chiedono possa risolversi nel più breve tempo possibile è quella della proroga per l'Opzione Donna.

In merito a questa problematica, alcune esponenti del Comitato nato su Facebook auspicano un intervento immediato ed hanno deciso di scrivere al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendo che vengano confermati gli attuali requisiti del sistema sperimentale senza l'innalzamento dell'età a 62-63 anni. Il governo Renzi sta cercando di trovare una soluzione immediata sia per le donne lavoratrici che per la salvaguardia degli esodati, mentre per quanto riguarda la flessibilità in uscita dovremo probabilmente aspettare tempi migliori, tramite magari un provvedimento ad hoc.