'Ancora nessuna soluzione per andare in pensione prima'. Il sistema pensionistico può essere modificato solo in presenza di dati e numeri chiari, e proprio in relazione a questa mancanza non si è ancora trovata una soluzione in grado di anticipare la pensione di qualche anno ai lavoratori. È quanto dichiarato dal Premier al programma Che tempo che fa di ieri 11 ottobre 2015, il quale ha anche aggiunto che 'senza saggezza e senza numeri' si fanno solo 'danni'. Sembra infatti oramai chiaro che la Legge di Stabilità non riuscirà a trovare un posto per la riforma Pensioni e che nella giornata di giovedì non si avranno le soluzioni tanto agognate.

Per evitare di cadere in false interpretazioni delle sue parole, si propone qui di seguito anche il tweet al video del talk show di Fazio durante l'intervista di Renzi, di seguito potrete leggere anche la nostra riflessione.

I costi della riforma pensioni, mancano numeri chiari

Dopo aver scartato l'ipotesi del prestito pensionistico ( del quale avrebbe realisticamente potuto beneficiare solo i lavoratori di grandi aziende) e confermati l'intervento per esodati e l'estensione per il 2015 di Opzione donna, a pochi giorni dalla presentazione della Legge di Stabilità, sono ancora i costi delle modifiche al sistema pensionistico a preoccupare Renzi.

In particolare 'i numeri'. Una spesa che può essere definita solo con 'numeri chiari' e questi mancano - ha dichiarato il Premier al programma Che Tempo che fa di RaiTre condotto da Fabio Fazio. I lavoratori che attendono di andare in pensione prima con un assegno ridotto accettando la proposta di uscita del Governo, non potranno dunque farlo.

Fuori dalla Legge di Stabilità dunque la flessibilità in uscita, con la necessità di rinviare il provvedimento al 2016. 'Guarda 'sto Renzi che ha in testa le riforme sembra tarantolato', è questa una delle dichiarazioni per noi chiave, ma si rende al momento conto che 'non ci sono le coperture necessarie' o meglio, non si ha la cognizione di 'quanto lo Stato può spendere'.

E aggiunge, 'Quando sei mesi fa parlai di flessibilità al Consiglio Europeo mi risero dietro e rimasi solo'. A conclusione della riflessione in cui accenna anche al Piano Junker in un clima 'di terrore' che divampa tra gli italiani 'manca la fiducia'.

I tweet del Premier

Oggi 12 ottobre dunque si parla di chiarezza di numeri sulle spese da affrontare nel caso in cui i lavoratori in attesa di pensione potessero lasciare il lavoro qualche anno prima: non si ha la certezza di quanto costerà alle casse dello Stato, e Renzi lo sostiene a pochi giorni dalla presentazione del provvedimento che dovrà essere approvata dal Consiglio dei ministri. È attesa infatti per giovedì 15 ottobre la prima stesura della Legge di Stabilitàche non includerà dunque la riforma del sistema pensionistico.

Ma alcuni giorni fa, il Premier non aveva twittato proprio il contrario:

'Le riforma si fermeranno, il Governo non ha i numeri, hai visto com'è andata?' Il tweet del 9 ottobre rinnega le dichiarazioni di ieri a Che tempo che fa? Oppure il sistema pensionistico non fa parte 'dei numeri' utili per avviare le riforme. Certo è che 'la decisione' non è il suo forte. Una questione di 'numeri non chiari', non è certo una novità che il Governo sia in stand-by per queste motivazioni. Le spese da sostenere per la liquidazione dell'uscita dei lavoratori 'potrebbero' non corrispondere alle coperture nelle 'casse dello Stato'.

Nemmeno un assegno più basso può salvare la riforma pensioni? Con queste dichiarazioni che possono dire 'l'una il contrario dell'altra', siamo pronti ad ulteriori colpi di scena. Al momento non si hanno i numeri chiari per la flessibilità, oggi 12/10/2015, attendiamo domani? Per restare aggiornati sulla riforma pensioni e Legge di Stabilità, cliccate su 'segui'.