In attesa della circolare del ministero dell’Istruzione che possa dare maggiori dettagli sul bonus di 500 euro che i docenti stanno ricevendo in questi giorni per l’aggiornamento professionale e sulla regolare rendicontazione per non esporsi a sanzioni, il quotidiano Italia Oggi ipotizza che le spese meno rischiose sono quelle destinate ai corsi di formazione.
Bonus docenti: come spenderlo in corsi di aggiornamento, di laurea o master
Come previsto dall’articolo 4 del decreto emanato il 23 settembre scorso i docenti possono iscriversi ai corsi svolti da enti autorizzati, corsi di laurea universitari o magistrale, ma anche a master svolti dalle università, meglio se collegati al proprio profilo lavorativo.
Ma nel decreto non viene espressamente vietata la scelta di un corso diverso dal proprio ambito professionale: un insegnante di Italiano potrebbe iscriversi, ad esempio, ad una facoltà scientifica. Oppure un docente di Educazione fisica potrebbe iscriversi ad un corso di laurea o ad un master diverso dalle Scienze motorie.
E’ invece più difficile utilizzare impropriamente il bonus docenti per le iniziative previste dal punto f) del decreto del 23 settembre, ovvero le attività che i docenti potranno seguire e che dovranno essere inerenti a quanto previsto dal Ptof (il piano triennale dell’offerta formativa) e dal Pnf (Piano nazionale formazione).
La necessità di rendicontare come i docenti spendono il bonus
Come per l’acquisto di libri, software, hardware e spettacoli culturali, anche i corsi di formazione, di laurea e le iniziative dovranno avere la propria documentazione per il controllo, in prima battuta, degli uffici scolastici di appartenenza e, successivamente, dai revisori contabili.
La necessità di rendicontare le spese è stata espressa dalla Commissione bilancio del Senato che ha indicato al Governo di determinare l’obbligo per i docenti di dimostrare come avessero speso il bonus. L’Esecutivo ha accolto la segnalazione della commissione prevedendo anche che le spese non conformi verranno addebitate sul bonus dell’anno scolastico 2016-2017.