Parlare di riforma Pensioni, o di quel che ne resta, in questi giorni vuol dire riportare numeri sulle spese più che “presunte” ultime notizie, visto che tanto la Legge di Stabilità è stata presentata dal governo Renzi e quello che si vorrà/potrà fare su Opzione Donna, esodati, primi accenni di flessibilità in uscita per la pensione anticipata è tutto o quasi scritto lì. Le solite dichiarazioni dei vari Tito Boeri, Cesare Damiano, Simonetti, Maria Luisa Gnecchi... ormai lasciano il tempo che trovano: contano i soldi, i numeri, il presunto risparmio per lo Stato, i costi per i lavoratori pensionandi in termini di contributi, riduzioni della pensione e quant'altro.

Pensione anticipata Quota 97 o 100 troppo costosa?

La flessibilità in uscita deve essere a costo zero per lo Stato, o quasi: questa frase è stata ripetuta come un mantra da Renzi, Padoan, Boeri ecc... ogni volta che l'argomento fosse appunto la (presunta) riforma pensioni, che comunque è stato sempre specificato non toccherà in ogni caso la Legge Fornero. Ministri e tecnici hanno bollato come troppo costose le proposte di pensione anticipata a Quota 97 con penalità al 2% annuo e di Quota 100 senza penalità proposte col famoso ddl Damiano-Baretta-Gnecchi: troppi per l'INPS gli 8.5 miliardi della prima, gli oltre 10 miliardi della seconda. Ovviamente i proponenti contestano queste cifre perchè calcolati sui potenziali lavoratori pensionandi interessati al provvedimento e non su quelli reali, oltre al fatto che nel lungo periodo ci sarebbero dei risparmi.

Dunque il governo Renzi propone il part-time pensionistico per una prima forma di flessibilità in uscita per la pensione anticipata e anche per gli esodati: ma non sarà un mezzo flop?

Settima salvaguardia esodati: chi ne potrà beneficiare?

Anche per la questione esodati il balletto sui numeri rasenta quasi il comico: è mai possibile che non si riesca a capire chiaramente quanti siano ancora da tutelare e chi potrà beneficiare della prossima salvaguardia?

A quanto pare no, visto che sono ben tre le stime che girano:

  • per Poletti la settima salvaguardia coprirà 32.000 esodati
  • l'INPS stima che siano 49.500 gli esodati ancora da salvaguardare
  • Maria Luisa Gnecchi, deputata PD ma di minoranza DEM e “alleata” di Damiano, ne conta 26.300 nel testo unico elaborato in Commissione Lavoro

La sola cosa che viene in mente è “e quindi”?

Comunque il sistema del part-time per i lavoratori prossimi alla pensione di vecchiaia, che riceverebbero uno stipendio leggermente superiore rispetto a quello previsto per una normale riduzione dell'orario di lavoro, coi contributi pagati in parte dallo Stato e in parte messi in busta paga dal datore di lavoro e senza poi alcuna riduzione della pensione futura, è proposta dal governo Renzi anche come soluzione per gli esodati: ma c'è chi prospetta un flop visto che ci costi per le aziende sarebbero uguali al non farlo.

Proroga Opzione Donna, quali vantaggi e che riduzione della pensione?

Precisando che “proroga” non sarebbe il termine corretto in quanto trattasi di ripristino del termine originale al 31-12-'15, si stima in una riduzione tra il 30% ed il 50% dell'assegno per le lavoratrici dipendenti/autonome che, avendo almeno 57/58 anni e 3 mesi di età e 35 di contributi, optassero per la pensione anticipata [dati Progetica, ma c'è chi dice anche di più]. Ovviamente ci rimette di più la donna che ha iniziato a lavorare presto visto che il grande ammontare retributivo accumulato verrebbe ridotto dal ricalcolo col contributivo.