La notizia del giorno riguarda la tempistica della proposta di nomina per la Fase C del piano straordinario di assunzioni: secondo quanto riportato dal Miur stesso, martedì 10 novembre 2015 alle ore 16 la proposta dovrebbe arrivare, anche se molti nodi non sono stati ancora sciolti. Secondo quanto fedelmente riportato da un comunicato della CISL, sembra che la proposta sarà monca: verrà, infatti, comunicata soltanto la classe di concorso (qualora si sia concorso per più cdc) e la provincia della destinazione provvisoria del 2015-2016; a mancare saranno la data di presa di servizio ed anche la sede della scuola nella quale si dovrà effettivamente entrare.

Insomma, occorrerà attendere ancora per avere quelle che rappresentano le informazioni più importanti: del resto, bisognerebbe dare il tempo adeguato a cambiare progetto di vita soprattutto per i docenti costretti a cambiare provincia. Un’altra questione che, però, si sta facendo avanti riguarda la situazione di coloro che si trovano ad aver accettato una supplenza per l’anno scolastico in corso e che, secondo le interpretazioni della legge, probabilmente non potranno lasciarla per prendere servizio e ruolo nella provincia e scuola di assegnazione mediante Fase C del piano straordinario di assunzioni. In poche parole ci si chiede se si potrà lasciare oppure no e, soprattutto, perché il Miur tace sulla questione.

Polemiche e proteste sulla Fase C del piano assunzioni

La tempistica della Fase C del piano di assunzioni prevede che dal 12 novembre al 20 novembre gli ambiti territoriali determinino l’assegnazione delle cdc alle singole istituzioni scolastiche, rispondendo ai principi previsti dalla ‘Buona scuola’ e che riguardano la proporzionalità e la relazione con il territorio. La domanda, però, più importante è la seguente: un docente che ha accettato una supplenza, qualora lo desideri, potrà lasciare il posto per entrare in ruolo nella provincia e scuola di destinazione? Il Miur sembra non voler rispondere a questa domanda, ma si spera che l’interpretazione possa essere favorevole per i precari: in effetti, è possibile che la questione riguardi il bilancio delle scuole e considerazioni di carattere economico più che immediatamente di carattere didattico-formativo.

C’è poi la questione di coloro che hanno supplenza in una scuola paritaria: costoro, invece, saranno obbligati a lasciare la supplenza, come sembrerebbe essere evidente partendo dall’interpretazione della legge, oppure potranno posticipare? E, ancora, potranno usufruire eventualmente dell’aspettativa? Si attendono risposte dal Miur entro il 10 novembre 2015: ma non è detto che arrivino, non sarebbe del resto la prima volta che il ministero lasci tutto in sospeso e questioni irrisolte. Per aggiornamenti a approfondimenti, cliccate su ‘Segui’ in alto sopra l’articolo.