La definizione data da Pier Paolo Beretta, all’opera svolta dalla Commissione Bilancio del Senato, è eloquente. Il sottosegretario all’Economia ha definito “opera di pulizia” il lavoro svolto in questi giorni, cioè la valutazione di alcuni emendamenti alla Stabilità. A dire il vero, la maggioranza degli emendamenti sono stati respinti o rinviati al passaggio Parlamentare successivo, quello della Camera dei Deputati. Tra questi, anche quelli sul tema previdenziale, quindi estensione di opzione donna, prestito pensionistico ed allargamento della settima salvaguardia.
Dal 16 novembre inizia la votazione della Manovra Finanziaria
Il lavoro della Commissione Bilancio del Senato è terminato ed adesso si passerà alla votazione della manovra finanziaria alla Camera che inizierà da lunedì. Al Senato, tutti gli emendamenti presentati sul capitolo previdenziale non sono stati accoltiesono stati bocciati o rinviati alla Camera. A dire il vero, questa situazione era ampiamente pronosticabile, il rinvio alla Camera consentirà al Governo di avere più tempo per studiare modifiche, trovare coperture e cercare di rispondere alle aspettative di coloro che attendono i provvedimenti. La prassi infatti prevede che anche se la Camera approvasse alcuni emendamenti, le modifiche devono ritornare in Senato per la classica terza lettura.
Si allungano quindi i tempi per sapere se sono passate o meno le richieste di modifiche di opzione donna, settima salvaguardia, prestito pensionistico e così via.
Il punto sul capitolo previdenziale
Venerdì la Commissione Bilancio ha stoppato tutti gli emendamenti che riguardavano il capitolo Pensioni. Niente estensione di opzione donna alle nate nell’ultimo trimestre del 1958 e quindi non viene risolta per il momento l’evidente discriminazione a cui sono soggette queste lavoratrici.
Per via della carenza di copertura non è passato nemmeno l’anticipo delle pensioni con il prestito pensionistico e neppure il prepensionamento triennale. In altri termini, resta tutto bloccato a quanto inserito nel testo della Legge di Stabilità e la notizia non è sicuramente buona. Il tutto slitterà a dicembre quando si inizierà a votare la manovra alla Camera.
Le lungaggini burocratiche italiane non si smentiscono mai e moltissimi italiani interessati da questi provvedimenti pensionistici devono attendere ancora. Entro fine anno la Legge di Stabilità deve essere approvata, quindi più in avanti del 31 dicembre non si potrà andare. La speranza è che almeno per alcuni provvedimenti come opzione donna e salvaguardia esodati, alcune modifiche siano inserite. Per la flessibilità in uscita e la riforma delle pensioni, se ne riparlerà ad anno nuovo inoltrato.