Interessante il dibattito politico e pubblico che si sta sollevando sulla questione dei lavoratori precoci, la Legge di Stabilità non ha prodotto alcuna soluzione strutturale al problema. L'unica flessibilità in uscita presentata è quella part time over 63 anni. Sul 'piatto', se si esclude la Quota 41che i lavoratori precoci continuano a richiedere con forza, ma che pare essere stata accantonata dal Governo, visto che non se ne sente più parlare, restano:Quota 100, prestito pensionistico ed il Piano Boeri. Alla luce di queste proposte e delle reali modifiche che potrebbero sopraggiungere all'attuale sistema pensionistico italiano, non sono pochi i lavoratori che, per quanto possa sembrare paradossale, iniziano a farsi la domanda: nonè forse meglio conservare l'attuale Legge Fornero?

Il caso dei lavoratori precoci è complesso ed articolato, per loro ogni proposta fin qui presentata rischia di risultare perfino peggiorativa rispetto all'attuale e tanto criticata Riforma Fornero.

Per i precoci, meglio la Fornero? Il paradosso

La 'colpa' dei precoci, a dirla tutta, è quella di essere anagraficamente troppo giovani. Poco importa al Governo e all'Inps che abbiano già versato 40/41 anni di contributi, non raggiungono l'età per poter accedere alla quiescenza. L'aspettativa di vita aumenta e questi lavoratori, seppur continuino a dire di essersi già abbondantemente pagati la pensione, sarebbero un peso eccessivo per le finanze pubbliche. I precoci indignati ribadiscono che l'unica misura accettabile presentata in Parlamento resta il Ddl 857 di Damiano, che include la Quota 41 senza penalizzazioni e limiti d'età.

Possibile, si chiedono all'unisono sulla pagina ufficiale facebook 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti', che sia così difficile comprendere che dopo 40/41 anni di lavoro non si hanno più le forze per fare determinati tipi di mansioni? Visto i livelli di disoccupazione giovanile attuale perché, si chiedono, non liberare posti di lavoro per i giovani e consentire il 'meritato' riposo a chi ha versato contributi per una vita?

Dello stesso parere molti esponenti politici, tra questi solo per citarne alcuni: Simonetti (Lega Nord), Salvini (Lega Nord), Rizzetto (Alternativa libera), Damiano (Pd). Anche i sindacati concordano sul fatto che dopo '41 anni di lavoro sia giusto poter accederealla pensione', ma nonostante ciò l'esecutivo temporeggia e fa slittare la Riforma al 2016.

Il rischio però è che oltre a dover attendere, la risoluzione ad hoc per questi lavoratori non arriverà comunque. Sul piatto oggi tornano in 'voga' la Quota 100 (somma tra età anagrafica e contributiva), il prestito pensionistico, il piano Boeri. Ossiauna pensione anticipata da 63 anni e 7 mesi senza penalizzazioni per i precoci e decurtazioni al più del 10% per i restanti lavoratori. La questione è che nessuna proposta risulta accettabile per questi lavoratori, ecco perché:

1) Quota 100 per alcuni risulterebbe peggiorativa rispetto alla Riforma Fornero, chi è andato a lavorare a 15 anni ed ha già versato 41 anni di contributi è solo a Quota 96. Dovrebbe lavorare altri 2 anni, con la legge Fornero sono oggi sufficienti 42 anni e 6 mesi, dunque 6 mesi in più;

2) Prestito pensionistico nemmeno preso in considerazione, i precoci non intendono andare in pensione anticipata con un prestito che devono poi restituire con decurtazioni sull'assegno ultimo;

3) Piano Boeri inaccettabileper raggiungere 63 anni e 7 mesi molti arriverebbero a 47/48 anni di contributi.

Meglio la Legge Fornero?