Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, è convinto che il Piano presentato da Tito Boeri sulle Pensioni, debba essere valutato attentamente. 'Abbiamo focalizzato l'attenzione sulla flessibilità in uscita, una specie di variante rispetto a quanto già presentato con un disegno di legge nella scorsa legislatura, idea proposta da alcuni deputati del Partito Democratico', queste le parole di Damiano.

Proposta Boeri simile a quella del Pd

Il responsabile della Commissione Lavoro evidenzia che la proposta di Boeri è simile a quanto già conosciuto.

La differenza è essenzialmente nella penalizzazione applicata e nell'anticipo dell'età pensionabile. 'Nel nostro caso l'anticipo di 4 anni prevede una penalità dell'8 percento. Nella proposta Boeri, l'anticipo è di 3 anni con una penalizzazione compresa tra l'8,3 e il 9,4 percento, specifica Damiano. Quest'ultimo focalizza l'attenzione anche sul fatto che il costo per applicare quanto proposto dal Pd non è eccessivo per le casse dello Stato. Prendendo in considerazione una speranza di vita di 85 anni, i primi 4 anni di costi sono certamente pareggiati dai 19 anni successivi, durante i quali il risparmio è notevole.

Damiano: 'Solo il 49 percento dei lavoratori accettano la penalità'

Damiano evidenzia anche il fatto che non è opportuno considerare una spesa sulla totale platea dei beneficiari, dato che, da un recente sondaggio di Confesercenti, solamente il 49 percento dei lavoratori potenzialmente utilizzatori della proposta, accetterebbe di usufruire della pensione anticipata, caratterizzata da un assegno previdenziale decurtato.

Cesare Damiano ricorda, inoltre, che il Partito Democratico ha presentato diversi emendamenti alla Legge di Stabilità che porterebbero ad una sperimentazione di un sistema flessibile già a partire dal prossimo anno. È proprio in attesa di una decisione del governo Renzi, Damiano specifica che 'vanno evitate delle misure una tantum come la proroga dell'Opzione Donna e la settima salvaguardia degli esodati'.