Checché ne vogliano dire del ruolo e delle competenze del presidente dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale, Tito Boeri difende a spada tratta il suo piano di riforma Pensioni che ha sollevato nei giorni scorsi una bufera di polemiche non tanto per le proposte sulla flessibilità in uscita ma sul taglio di vitalizi dei parlamentari e pensioni d'oro calcolate col sistema retributivo.

Riforma pensioni oggi 13 novembre: nuovo intervento di Boeri

Mentre prosegue senza sosta l'esame della legge di Stabilità 2016 che prevede alcune novità sulla pensioni anche se le modifiche alle misure per esodati, opzione donna e prestito pensionistico vengono di fatto ulteriormente rinviate alla Camera, l'economista bocconiano rivendica la qualità della sue proposte per la revisione del sistema previdenziale e quindi ritocchi alla legge Fornero che ha sempre criticato quando ancora non era stato chiamato dal Governo Renzi a dirigere l'istituto previdenziale nazionale in un momento storico particolarmente delicato su questo fronte.

"Il messaggio che abbiamo lanciato - ha detto Tito Boeri tornando ad intervenire oggi sulla riforma pensioni - guarda ai giovani".

Previdenza, Inps: il presidente rilancia piano flessibilità ed equità

"Perché le proposte che abbiamo fatto - ha spiegato a margine della cerimonia di consegna dei diplomi di laurea dell'università Ca' Foscari di Venezia - riducono il debito pensionistico". Inoltre, le proposte di Boeri sul sistema previdenziale "creano spazio" nel mondo del lavoro" perché consentono di "fare uscire i demotivati". Ma non sono questi solo i punti qualificanti della proposta Inps. Prevista, ha ricordato il presidente, anche la "riunificazione delle carriere" per dare a tutti la possibilità di una "valida ricostruzione contributiva" in modo tale che non risultino più penalizzati quelli che hanno carriere mobili.

"Mentre la mobilità, anche volontaria - ha sottolineato Boeri - è un grande valore". Per Boeri ci sono diverse "regole ancora da cambiare" nel sistema pensionistico, a partire dall'inserimento di nuovi criteri di flessibilità in uscita dal lavoro, per dare a tutti la possibilità del "ritiro dalla vita attiva, visto che oggi molte persone - ha sottolineato Boeri - si trovano bloccate nelle aziende". Una situazione di "stallo" che evidentemente continua ad avere ricadute negative anche per ciò che riguarda l'accesso dei giovani al mondo del lavoro.