In questi venerdì del mese di novembre pochi insegnanti della provincia di Catania hanno aderito agli scioperi indetti dalle tante sigle sindacali del mondo della Scuola. Per questi insegnanti si è trattato solo di una drastica riduzione dei propri blandi stipendi. Questi lavoratori della scuola, stufi di tutta questa inutile protesta, sconcertati anche dalle recentiinchiestegiornalistiche legate agli scandali di alcune note sigle sindacali vicine al mondo della scuola (SNALS), hanno deciso di aderire ai prossimi scioperi con azioni alternative.

Quella sociale sembra essere la più gettonata.

Basta regalare soldi al Mef, meglio a chi ne ha realmente bisogno

Scioperare significa rinunciare ad una porzione del proprio stipendio e, quando nell'arco di un mese gli scioperi diventano quattro, non è difficile capire a cosa gli insegnanti vanno incontro.Pochi docenti hanno deciso di aderire alle recenti giornate di sciopero indette, con alternanza costante, dalle più disparate sigle sindacali della scuola. Viene da domandarsi: come mainon si decide di proclamare una giornata di protestaunica per tutti i sindacati? Lo sciopero generale del 5 maggio 2015 ha rappresentato per molti insegnanti un momento importante per la loro condizione di lavoratori poiché è stato un atto di accusa eclatante, vista la massiccia adesione, nei confronti dell'allora proposta legislativa denominata La Buona Scuola, ideata e promossa dal nostro premier Matteo Renzi.

Spieghiamo nel dettaglio l'azione di protesta alternativa - Il cosiddetto sciopero 'sociale' consentirà ai docenti interessati di aderire 'fittiziamente' alla giornata di protesta. Il docente, cioè, aderirà allo sciopero ma svolgerà regolarmente il proprio lavoro in classe: egligarantirà la didattica in aula a tutti gli alunni ma nello stesso tempo devolverà il corrispettivo della somma trattenuta ad alcuni Enti sociali che si occupano di assistenza ai diversamente abili o ai più indigenti (Caritas, Unitalsi, Telefono Azzurro, Unicef ecc.).

Questa soluzione sembra apparentemente poco incisiva, invece secondo gli insegnanti rappresenta uno strumento utile ed efficace per aiutare le molteplici Associazioni Onlus presenti nel territorio, private dai finanziamenti da parte dell'attuale Governo. Gli aderenti allo sciopero non dovranno comunicare nulla alla propria Istituzione scolastica, in quanto l'adesione o meno a tale forma di protesta dipende solo dal senso civico e dalla coscienza personale.

L'unico presupposto? Il pagamento della somma devoluta dovrebbe avvenire mediante assegno o bonifico bancario, al fine di poter dimostrare l'adesione alla forma di protesta.

I veri motivi di questa forma di protesta: gli insegnanti non si sentono più tutelati

Perché si è giunti a questo punto? Da una parte il Governo ha ignorato e continua ad ignorare le richieste degli insegnanti e di tutto il mondo della scuola, dall'altro quasi tutti i Sindacati della scuola non riescono a dare di sé una bella immagine poiché, quando vengono chiamati a tutelare gli interessi dei lavoratori, si scopre che curano solo i propri. La protesta impoverisce solo gli insegnanti, arricchisce il Mef e i Dirigenti dei maggiori Sindacati italiani, questa è l'unica verità. Non sarebbe meglio, quindi, devolvere tutto in beneficenza?