Oggi è sciopero dei docenti contro la legge 107 e contro le iniquità di un sistema che non stabilizza nessuno. La Scuola invocata da alunni e docenti di tutta Italia confligge apertamente con il dettato della legge 107/2015, di cui essi chiedono la sostituzione immediata negli aspetti che non riguardano il DEF, ritenendola un testo inemendabile perché è in contrasto palese con il dettato Costituzionale ed incompatibile con buona parte della legislazione vigente. Lo sciopero indetto dai Cobas al quale aderiscono anche Anief, Unicobas e Azione Scuola, è la risposta all'ultima lettera di Matteo Renzi ai docenti di ruolo, al quale viene accompagnata l'iniziativa di sfiducia alla legge scuola con la consegna di un documento unitario a tutte le prefetture italiane.

Sfiducia alla legge 107

L'iniziativa promossa da varie sigle del comparto scuola si è svolta ieri in ben 22 città dove in contemporanea è avvenuta la consegna del documento di sfiducia alla legge 107 ai prefetti: Roma, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Viterbo, Lecce, Catania, Caltanissetta, Bologna, Ravenna, Palermo, Latina, Ferrara, Modena, Teramo, Foggia, Udine, Genova, Matera e Potenza le città coinvolte nell'evento al quale hanno partecipato associazioni di studenti e di genitori oltre ai docenti della scuola. E' stata una manifestazione congiunta ideata dai Partigiani della scuola Pubblica (Psp) e dagli Insegnanti Calabresi per rispondere al tentativo di svuotare la Costituzione dei principi democratici a sostegno del libero insegnamento.

Novembre mese caldo per gli scioperi in tutta Italia a partire già da quello di oggi.

I motivi dello sciopero del 13 novembre

La riforma approvata lo scorso 13 luglio non ha risolto affatto la precarietà degli insegnanti come dice Matteo Renzi. La convinzione espressa dai Cobas in merito alle motivazioni di questo sciopero è rinforzata dall'esclusione dal piano di assunzioni straordinario di oltre 80.000 docenti abilitati regolarmente. Pertanto viene sfiduciata e se ne richiede la messa in discussione.