Nei giorni scorsi, nell'ambito dell'evento tenutosi nell'auletta dei gruppi parlamentari a Montecitorio lo scorso 4 dicembre, organizzato per riunire tutti i precari della II fascia delle Graduatorie di Istituto, i rappresentanti dei docenti precari abilitati sono intervenuti in rappresentanza dei diplomati magistrali, dei laureati in SFP.VO, degli abilitati con i TFA e con i PAS. Si tratta del primo passo verso la riunione in un unico corpo che dia l'avvio ad una stagione di proposte per una vera eliminazione del precariato. All'evento era stato dato il titolo “II fascia di Istituto: ripartiamo da qui”.

Questo è soltanto l'inizio di un processo inverso a quello condotto dai precedenti governi che hanno prodotto solo spaccature all'interno della categoria dei docenti.

Il malinteso

Silvia Chimienti, da sempre impegnata nella battaglia contro il precariato, ha avanzato una proposta per assorbire i precari della II fascia in ruolo senza sostenere un concorso, dove effettuare un anno di prova a cui conferire valore concorsuale per procedere poi a scorrimento della Graduatorie di Istituto. I danni prodotti dai precedenti esecutivi si sono manifestati subito perchè qualche docente delle Gae ha subito contestato la proposta, temendo che potesse esserci uno scavalcamento ai loro danni. Anche i docenti Gae infanzia vanno immessi in ruolo e subito, la contestazione sollevata.

Per amor di precisione va chiarito subito che nella proposta in questione lo scorrimento dovrebbe avvenire in subordine alle Gae, cioè dopo.

La volta della III fascia

L'attenzione di Silvia Chimienti è rivolta a tutti i docenti precari e non solo. Le ingiustizie in danno dei docenti della Scuola coinvolgono tutte le categorie: di ruolo, precari abilitati e non.

Un coacervo di ingiustizie, una peggiore dell'altra, che vanno risolte ricompattando il fronte della categoria. C'è la convinzione che i docenti delle Gae debbano essere immessi in ruolo prima degli abilitati ma questo non significa escludere tutti gli altri. Il prossimo appuntamento coinvolgerà i docenti della III fascia delle Graduatorie di Istituto per contrastare la delega contenuta nella legge 107 che di fatto estende alla scuola il Jobs Act con un concorso e tre anni di tirocinio al termine dei quali non è certa la riconferma.