Prosegue l’infuocato dibattito sul tema delle Pensioni che tocca diverse questioni ancora irrisolte. Si pensi agli annosi tentativi di soluzione ‘Opzione donna’, Quota 96 anche del comparto scuola, precoci ed Esodati. Insomma, il tema della riforma delle pensioni in Italia è sempre attuale e, nonostante le riforme degli ultimissimi anni, la situazione previdenziale del Bel Paese non è mutata in meglio. A confermarlo è l’OCSE che nel rapporto ‘Pensions at a Glance 2015 Italia’ha evidenziato come la rapida transizione verso il sistema contributivo per tutti i lavoratori a partire dal 2012 (con la riforma Fornero), l’innalzamento dell’età del pensionamento e la sua equiparazione per uomini e donne permetteranno di ridurre nei prossimi decenni la spesa pubblica per le pensioni di circa 2 punti di PIL rispetto ad una riduzione media di 0.1% nell’Unione Europea.

Inoltre, passare al sistema contributivo ed eliminare contestualmente la pensione integrata al minimo ha fatto sì che rimanesse soltanto l’assegno socio-assistenziale come quasi unica certezza per i pensionati del futuro.

Rapporto contributi e pensioni

Poiché il sistema previdenziale italiano, dopo le ultime riforme, prevede una strettissima connessione tra i contributi versati negli anni lavorativi e le prestazioni pensionistiche, è facile immaginare che tutte le interruzioni contributive che si stanno avendo nel corso degli ultimi anni avranno un effetto molto negativo sulle pensioni del futuro, con relativa conseguenza sui redditi e sull’aumento della povertà dei pensionati. Il lavoro ‘ad intermittenza’ alternato a periodi di disoccupazione e il ritardo dell’ingresso nel mondo del lavoroporteranno a conseguenze rilevanti rispetto ad altri Paesi europei.

17 dicembre vertenza Cgil

Per far fronte agli aspetti poco rosei delineati dall’Ocse, la segretaria della Cgil VeraLamonicaha annunciato che il sindacato il 17 dicembre 2015 aprirà una vera e propria vertenza con il Governo al fine di intervenire sul tema previdenziale proprio in seguito al rapporto 'Pensions at a glance 2015 Italia' da pochi giorni diffuso.

Per Lamonica il problema fondamentale resta la carenza delle prestazioni previdenziali: disoccupazione, precarietà, ritardo dell’accesso al mercato del lavoro sono i fattori principali del rischio pensioni del futuro. È giunto il momento – continua – di intervenire con una riforma strutturale in grado di dare risposte certe al periodo di assenza contributiva. Per far ciò è necessario aumentare l’occupazione ed abbassare l’età media di ingresso al lavoro: unici strumenti che nel tempo possono rendere più solido il sistema previdenziale.