I problemi per i docenti della scuola italiana non mancano mai. Sono i supplenti, ora, a essere sul piede di guerra. Secondo i calcoli della CGIL sarebbero almeno 30mila, quindi potenzialmente anche di più, i supplenti senza stipendio da tempo, alcuni fin da settembre. Il problema è stato denunciato già a novembre, e giunti alla soglia del Natale la situazione non è migliorata. La colpa, secondo i sindacati e non solo, sarebbe ancora una volta del MIUR.

Scuola e supplenti senza stipendio: il caso e gli attacchi dei sindacati al MIUR

In breve, il caso è il seguente: 30mila o più insegnanti supplenti, più precisamente i supplenti brevi, con periodi di servizio di giorni o al massimo alcune settimane, nonché i supplenti che sostituiscono i docenti in maternità, non ricevono lo stipendio da tempo, in determinati casi addirittura da settembre.

Ma come è possibile che accada qualcosa del genere a dei supplenti pubblici?

Nel mirino delle critiche è finito ancora una volta il MIUR, il Ministero dell'Istruzione. Nonostante il MIUR abbia deliberato delle novità, quest'anno, per rendere più celeri le procedure (le scuole inseriscono i dati in un sistema telematico dal quale il ministero dell'Economia li estrae per pagare i supplenti), resta il fatto che decine di migliaia di lavoratori non sono stati pagati nell'ultimo periodo.

Lena Gissi di CISL Scuola ha dichiarato: "Si faccia di tutto e di più per trovare subito una soluzione, sono davvero tante, troppe le persone che vengono a raccontarci, ogni giorno nelle nostre sedi, il dramma che stanno vivendo di fronte a scadenze di pagamenti che non possono onorare, spesso esposte al rischio di subire sanzioni o atti ingiuntivi".

E non si può non essere d'accordo, considerando come i mancati pagamenti, in una situazione economica difficile, risultino davvero oltraggiosi e intollerabili.

Domenico Pantaleo della FLC CGIL, come anche tanti supplenti, ha pochi dubbi nell'indicare il colpevole per i mancati pagamenti dei docenti: alla base di tutto vi è la "mancanza di risorse e l'inefficienza del sistema informatico del MIUR", che "appesantisce notevolmente i carichi di lavoro nel personale di segreteria e crea moltissime disfunzioni".

E Pino Turi (UIL Scuola), aggiunge dal canto suo che queste sono le conseguenze di "leggi emanate senza un piano di fattibilità".

La situazione per i tanti supplenti della scuola italiana coinvolti in questo ennesimo pasticcio ministeriale, che comprova per l'ennesima volta le grandi difficoltà del MIUR nel gestire l'universo ampio ma frammentario delle istituzioni scolastiche, è quanto mai difficile, ed è facile comprendere la frustrazione dei supplenti.

Di recente Silvia Chimienti del M5S ha riportato il caso in Parlamento, ma nessuna soluzione rapida è in vista. Intanto a stimolare il governo a riparare a questo torto sta intervenendo anche l'Anief: se entro il prossimo venti dicembre non arriveranno gli stipendi partiranno dei decreti ingiuntivi.

Non possiamo che augurarci che il governo che tanto si vanta di lavorare per una Buona Scuola, intervenga per sanare almeno questo tra i tanti torti che nella scuola italiana si verificanomese dopo mese.