La verità, prima o poi, viene a galla, recita un antico detto. Il sostegno rappresenta uno dei grossi problemi della Scuola pubblica italiana e, nonostante la pomposa propaganda del recente piano assunzionale straordinario del Miur, continuano a persistere i grossi disagi: anzi, semmai i problemi si stanno aggravando.

Un docente di sostegno su 4 è precario: il Miur si difende così

In Italia, gli studenti che presentano disabilità sono quasi 235.000, quasi il 40 per cento in più rispetto a dieci anni fa, con una maggiore incidenza nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado.

Attualmente, gli insegnanti di sostegno nella primaria sono 44.657, 34.028 nella scuola media inferiore e 29.714 in quella superiore. La scuola dell'infanzia si ferma ad appena 10.985 docenti.

La rivista specializzata Tuttoscuola ha sottolineato come, in Italia, un docente di sostegno su quattro sia un insegnante precario, con un numero totale che supera le 33.000 unità.

Anche se il Miur si 'difende' affermando che nell'anno scolastico 2006/7 la percentuale di docenti di sostegno a tempo indeterminato era appena al 48,1 per cento, mentre con le nuove assunzioni si è arrivati quest'anno al 62,8 per cento, urgono provvedimenti per risolvere la questione del precariato.

Sostegno, ultime news domenica 6 dicembre 2015: 'Assumere i precari prima del concorso'

Anief sottolinea come questa situazione finisca per influire negativamente sull'apprendimento degli alunni: ecco perchè va risolta urgentemente, soprattutto perchè, purtroppo, il numero di bambini con limiti di apprendimento è in costante ascesa.

'Occorre immettere in ruolo gli oltre 33mila docenti precari sul sostegno, prima che si dia il via al nuovo concorso' denuncia il presidente nazionale del sindacato, Marcello Pacifico 'Quella sul sostegno, una riforma 'zoppa', visto che punta soprattutto all'iper-specializzazione del personale, dal punto di vista della formazione professionale'. Invece di preoccuparsi dell'obbligo di permanenza nel settore, si pensi piuttosto a stabilizzare chi svolge la propria attività con passione e dedizione, ma con una data di scadenza sul contratto.