La proposta sui pensionamenti flessibili avanzata dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano potrebbe non essere sufficiente. Lo si intende dalle recenti dichiarazioni del deputato di Sel Giorgio Airaudo. Secondo lo stesso, infatti,per risolvere definitivamente la questione riguardante i pensionamenti flessibili, servirebbe una nuova legge."Serve una soluzione per i prossimi 30 anni che stabilisca l'età in cui andare in pensione sulla base della professione svolta e delle differenze di genere", ha detto.La legge di stabilità, infatti, prevede una settima salvaguardia per gli esodati, escludendo altri 20 mila lavoratori.
Anche la misura riguardante la proroga dell'opzione donna introdotta nella nuova manovra, esclude le lavoratrici nate nell'ultimo trimestre del 1958 che, a partire dal 2016 sarebbero costrette a lavorare 4 mesi in più per via dell'adeguamento dei requisiti all'aspettativa di vita.
Damiano, uscita a 62 anni con penalizzazioni
Quanto alla flessibilità in uscita, il tema verrebbe riaperto a partire dal 2016. E di certo non sono mancate le proposte da parte del Partito Democratico. Il Presidente Damiano, infatti, avrebbe pensato all'uscita a partire dai 62 anni di età anagrafica e 35 anni di versamenti contributivi pena una riduzione massima dell'8 % sull'assegno previdenziale. Potrebbe essere valida anche la proposta riguardante i lavoratori precociche darebbe loro la possibilità di lasciare anticipatamente l'attività lavorativa dopo aver maturato almeno 41 anni di contribuzione senza andare incontro a nessuna penalizzazione.
La proposta Damiano non basta, ci vuole una nuova legge
Come specificato dal deputato di Sel Airaudo, la riforma varata dall'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero ha penalizzato gran parte dei lavoratori creando anche un forte disagio alle nuove generazioni che trovano sempre più difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro. La proposta di Damiano, infatti, non potrebbe bastare per risolvere definitivamente la questione sulla flessibilità. Servirebbe, invece,una nuova riforma che possa trovare una soluzione definitiva per i prossimi 30 anni, abbassando l'età pensionabile e distinguendo il tipo di lavoro svolto.