Le novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 12 gennaio si concentrano sulle dichiarazioni del presidente Inps Tito Boeri e su quelle del numero uno della commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano. Per mesi sono stati i due punti di riferimento per i lavoratori italiani che attendevano una riforma delle Pensioni già nel 2015. Nonostante le "pressioni" sul governo per anticipare i provvedimenti sulla modifica della legge Fornero già all'interno della legge di Stabilità, il premier Renzi si è dato tre mesi di tempo per studiare una strategia finalizzata alla presentazione di una proposta di riforma previdenziale nei primi mesi del 2016.

I tempi sono ormai maturi.

Pensioni, Damiano e Boeri in sintonia

Le ultime notizie sulle pensioni ci raccontano di un'inedita - o forse no - sintonia tra Tito Boeri e Cesare Damiano. Merito delle ultimissime dichiarazioni del presidente della commissione Lavoro alla Camera, che è intervenuto in merito alle parole espresse dal numero uno dell'Inps nel corso dell'intervista rilasciata a SkyTg24. Damiano ha auspicato che da questo momento in poi l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale possa appoggiare la proposta della commissione Lavoro in merito all'introduzione della pensione anticipata.

Entrando maggiormente nel dettaglio, Cesare Damiano ha detto che la proposta Boeri ricalchi quella già presentata un anno fa dalla commissione Lavoro alla Camera, l'ormai celebre ddl 857 (primi firmatari Damiano, Gnecchi e Baretta).

Un altro punto cruciale sottolineato da Damiano è quello relativo ai costi della proposta, affermando di condividere quanto espresso da Boeri quando ha detto che per lo Stato ci sarebbero solamente dei costi iniziali e successivamente il provvedimento sarebbe a costo zero.

Sembrano dunque lontani i tempi durante i quali Boeri e Damiano si scontravano a distanza in merito alle proposte sulla modifica dell'attuale riforma delle pensioni.

Il punto più "buio" si ebbe in occasione della presentazione della proposta Boeri nello scorso luglio, quando il presidente dell'Inps aveva dichiarato che la proposta Damiano era insostenibile per le casse dello Stato avendo un costo tra gli 8 e 10 miliardi di euro. Già allora l'ex ministro del Lavoro aveva ribattuto sottolineando come i calcoli presentati dal numero uno dell'Inps non fossero corretti e che la proposta nei successivi 19 anni avrebbe generato dei risparmi, quest'ultimi dovuti - come ha ribadito nelle ultime ore - al taglio permanente della pensione fino ad un massimo dell'8 percento, nel caso il lavoratore decidesse di anticipare l'uscita dal mondo del lavoro a 62 anni.

Il 2016 si apre dunque sotto i migliori auspici per la realizzazione della riforma delle pensioni tanto auspicata dai lavoratori italiani. L'asse Inps-commissione Lavoro potrebbe rivelarsi fondamentale per spingere il governo a puntare o sulla proposta Damiano, che ricordiamo contiene anche il provvedimento sui lavoratori precoci (quota 41), o sulla proposta di Boeri, che Damiano appoggerebbe qualora apportasse alcune modifiche, tra cui appunto l'introduzione della misura a favore dei precoci.

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