Dopo il tanto clamore destato, le tante voci su proroghe, estensioni e così via, il capitolo opzione donna ha terminato il suo iter e con il suo inserimento nella Legge di Stabilità, tutto è ormai definito. Le lavoratrici che al 31 dicembre 2015 hanno raggiunto i requisiti stabiliti per l’accesso a questa misura di anticipo della pensione possono fare domanda. Nel comparto scuola, le lavoratrici in questione sono tenute a presentare domanda di cessazione dal servizio entro il prossimo 15 febbraio. Ecco quindi tutto quello che devono fare e sapere, innanzi tutto in via preventiva, per lasciare il lavoro e per andare in pensione.

Scadenza a febbraio, il tempo stringe

Opzione donna altro non è che la pensione anticipata per le lavoratrici che hanno 35 anni di contributi e 57 anni e 3 mesi di età. Questi requisiti, per poter accedere all’anticipo, devono necessariamente essere completati per il 31 dicembre del 2015. Il provvedimento prevede che la pensione che si percepirà, sarà inferiore, anche del 30%, rispetto a quella che sarebbe stata completando il periodo di lavoro e raggiungendo i limiti di età previsti dalla normativa vigente. Questo per via dell’importante anticipo concesso in termini di uscita dal lavoro. Il MIUR, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, con una nota del 30 dicembre ha reso note le condizioni per l’accesso alle lavoratrici della Scuola, comparto che ha una durata temporale del lavoro che non coincide con l’anno solare, bensì con l’anno scolastico.

Queste lavoratrici devono presentare domanda di cessazione dal servizio entro il prossimo 15 febbraio, in modo tale da non doversi ripresentare al lavoro il prossimo 1° settembre, all’avvio del nuovo anno scolastico.

Beneficiarie e modalità di presentazione dell’istanza

A partire quindi da venerdì 15 gennaio, le lavoratrici, una volta appurato che posseggono i requisiti necessari, potranno presentare istanza di cessazione dal lavoro.

In un primo momento la scadenza prevista era stata fissata per il 22 gennaio, ma vista la concessione della proroga ad opzione donna inserita in Stabilità, per far si che le novità fossero recepite con maggiore calma ed attenzione, la scadenza è stata prorogata a metà febbraio. Le interessate, in base alle direttive del Ministero, possono presentare domanda di cessazione tramite il sistema Polis.

Ricordiamo che presentare istanza di cessazione non equivale a presentare domanda di pensione perché quest’ultima deve essere successivamente presentata all’Inps seguendo le consuete procedure dell’Istituto.

Importante per le lavoratrici che intendono optare per questa uscita anticipata è valutare bene il possesso dei requisiti necessari. Ripetiamo che sono necessari almeno 35 anni di contributi versati ed il raggiungimento di 57 anni e 3 mesi di età. Possono accedervi tutte le donne nate entro il 30 settembre del 1958 e pertanto è evidente che sono escluse tutte quelle nate nell’ultimo trimestre di quell’anno, ma su questo, dubbi non dovrebbero esserci proprio perché, sulla storia dei 3 mesi aggiuntivi per la maggiore aspettativa di vita, le polemiche e le notizie non sono mancate durante l’iter della Legge di Stabilità.