Abbiamo parlato, negli scorsi mesi, delle sentenze favorevoli all'ingresso nelle Graduatorie ad Esaurimento dei docenti abilitati con più di 36 mesi di servizio e dei diplomati magistrali, sentenze provenienti da Tribunali di tutt'Italia e che, di fatto, avvicinerebbero il riconoscimento dei legittimi diritti di questi insegnanti, almeno sul piano giuridico.

Di contro, però, c'è una notizia, diffusa negli ultimi giorni, da CONITP, che non mancherà di sollevare polemiche.

Consiglio di Stato, il governo cambia i vertici: un atto contro i ricorsi docenti?

Il sindacato, infatti, denuncia il cambiamento, operato dal governo nei giorni scorsi, dei vertici del Consiglio di Stato, a cominciare dal suo Presidente: i nuovi magistrati nominati sarebbero vicini all'ambiente politico, così come viene riportato da una nota pubblicata dal sito specializzato 'Tecnica della Scuola'.

Che cosa comporterebbe tutto ciò? Il CONITP parla di una situazione molto grave che andrà inevitabilmente a ripercuotersi nei confronti di tutti quegli insegnanti che attendono da anni l'inserimento nelle GaE. Tutto questo perchè le sentenze definitive del TAR sono oggetto di impugnazione al Consiglio di Stato e i neo nominati, certamente, si occuperanno di esaminare le varie questioni.

Ricorsi docenti per inserimento in GaE: CONITP parla di 'decisione di stampo dittatoriale'

Questo cambiamento al vertice istituzionale produrrà, inevitabilmente, delle conseguenze sull'esito delle migliaia di ricorsi presentati dagli insegnanti ai fini del riconoscimento dei propri diritti.

C'è naturalmente chi grida alla violazione dei principi della democrazia, tanto più che quest'ultimo 'cambiamento' voluto dal governo va ad aggiungersi ai numerosi punti incostituzionali rilevati dalle forze politiche di opposizione all'interno della legge 107, ugualmente approvata dalla maggioranza a tempo di record e firmata dal Presidente della Repubblica Mattarella.

Il CONITP parla di 'decisione di stampo dittatoriale' e, se così fosse, si tratterebbe di un atto gravissimo, peraltro l'ennesimo, che andrebbe a ledere i legittimi interessi dei docenti ricorrenti. Si tratta di un tentativo di imbavagliare onesti lavoratori della scuola pubblica che pretendono solo che vengano riconosciuti dei sacrosanti diritti?