Non c'è pace per la questione legata agli stipendi del personale scolastico. Abbiamo assistito negli ultimi mesi del 2015 all'indegna farsa di cui sono rimasti vittima migliaia di supplenti, costretti ad aspettare mesi prima di vedersi accreditato il frutto del loro lavoro. Questa volta, come pubblicato da 'Orizzonte Scuola', il Miur e il Mef rischiano un'altra figuraccia colossale con ottomila docenti dell'organico di potenziamento: a tutt'oggi, infatti, anche i neoassunti con la fase C non hanno ricevuto i loro stipendi per i primi mesi di attività.
Stipendi docenti fase C: 8000 insegnanti non sono stati retribuiti, si ripete il 'caso supplenti'?
Quali potrebbero essere le 'cause' di questo ritardo che sta penalizzando anche il personale neoassunto dalla tanto 'osannata' legge 107?
Si parla di contratti di supplenza che non sarebbero stati chiusi secondo la procedura corretta ma anche di 'misunderstanding' tra segreterie scolastiche e Ministero dell'Economia e della Finanza. Questi contratti risultano, al momento, scartati: l'amministrazione centrale ha assicurato che se ne occuperà al più presto, anche se non sono stati indicati i tempi precisi.
Moltissimi docenti si stanno già rivolgendo ai sindacati per chiedere aiuto ed informazioni più dettagliate sui presunti tempi di attesa per l'accredito dei loro stipendi. Molti di questi insegnanti hanno preso servizio chilometri e chilometri lontano da casa, hanno dovuto anticipare spese di una certa entità, confidando di poter disporre dei propri salari nei tempi previsti dal contratto: eppure, il sottosegretario al Miur, Davide Faraone aveva dichiarato, in occasione dello 'scandalo stipendi supplenti' che i problemi, ormai, erano stati superati e che dal 2016 tutto si sarebbe regolarizzato.
Ultime news scuola, venerdì 15 gennaio 2016: Anief 'Pagate gli stipendi subito'
L'Anief sta alzando già la voce. Come riporta 'Orizzonte Scuola' è stato lanciato un vero e proprio ultimatum, tramite il presidente Marcello Pacifico: 'Vogliamo una risposta da parte delle istituzioni entro pochi giorni - tuona il leader del sindacato - se a breve la situazione che si è venuta a creare non dovesse cambiare, ci rivolgeremo ai Tribunali per i decreti ingiuntivi. Siamo di fronte ad un'altra palese violazione dei diritti dei lavoratori, umiliati nella persona e nella professione.'