Ultima settimana per l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri in ordine alla revisione delle classi di concorso. L'emanazione dei bandi del concorso per i 63.000 docentisi avvia verso l'uscita in Gazzetta Ufficiale che alcune stime giornalistiche danno per il primo di febbraio. Il venerdì successivo, ossia il giorno 28 gennaio, le bozze dei bandi del concorso docenti 2016 passeranno al vaglio del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione di cui Scrima è stato nominato Presidente. L'anteprima della tabella di valutazione titoli pubblicata da Orizzonte Scuola ha già innescato il valzer delle polemiche tra i docenti abilitati che, come stabilito dalla legge 107, saranno gli unici ammessi a svolgere il concorso.

La tabella di valutazione dei titoli

Il punteggio massimo di valutazione dei titoli sarà di 20 punti; conterrà anche il dottorati di ricerca al quale verranno assegnati 5 punti. Le abilitazioni conseguite con i Tfa daranno diritto ad un massimo di 10 punti, secondo il voto finale di conseguimento; ulteriori abilitazioni aggiungeranno 2 punti. E 2 punti saranno assegnati in virtù dell'inserimento nelle graduatorie di merito di concorsi precedenti relative alla classe di concorso per la quale si concorre. La Laurea darà 2 punti anch'essa, mentre al titolo Clil verranno assegnati 1,5 punti. Ogni anno in cui si saranno svolti almeno 180 giorni di servizio si avrà diritto a 0,5 punti aggiuntivi.

Le reazioni dei docenti

Quanto anticipato da OS ha subito dato il là alle reazioni dei docenti in rete. La prima osservazione è stata quella che chi ha solo il servizio dalla sua non ha speranze di vincere questo concorso. Prendendo ad esempio gli abilitati con i Pas che vantano il servizio, anche ottenendo la votazione massima nelle proprie prove non riusciranno a collocarsi in graduatoria di merito in posizioneutile per il ruolo.

Fortemente in discussione anche l'esigua percentuale di idonei (10%) ammessa dal governo. In definitiva si accusa la circostanza per la quale solo 1 docente su 3 riuscirà a superarlo, senza nemmeno che abbia la certezza, per via dei prossimi tagli all'Istruzione, di ottenere il ruolo. Queste le prime reazioni dei docenti precari usa e getta, come scritto dalla stampa usando una forte espressione per definire lo scandalo delle supplenze non ancora pagate.