L'attesa per l'uscita del bando per il mega concorso scuola che porterà all'assunzione di circa 65mila nuovi docenti sta per terminare finalmente, anche perchè ormai i tempi sono strettissimi, considerando che tutti dovranno poi essere immessi in ruolo entro il prossimo Settembre.

E' stato lo stesso sottosegretario al Governo Renzi, Faraone, a confermare che stavolta non ci saranno ulteriori intoppi, ma che entro pochi giorni il bando vedrà la luce (anche se c'è chi sospetta che serviranno altre 2 settimane circa): "Abbiamo risolto le procedure burocratiche, compreso il parere CSPI, i tempi saranno strettissimi, ma le scuole avranno nuovi insegnanti per l'inizio del prossimo anno scolastico […….] Per quanto riguarda le prove, confermo il mese di Marzo per le prove scritte e quello di Giugno per gli orali”.

Insomma il tempo stringe, ma tutto verrà fatto di corsa ele assunzioni si concretizzeranno comunque per l'inizio del prossimo anno scolastico.

Ma non finisce qui, perchè lo stesso sottosegretario Faraone ha lanciato un messaggio positivo ai sindacati, su altre spinose questioni: in particolare ha affermato che nonostante il numero enorme di assunzioni previsto da questo concorso, si sta preparando una legge delega che si occupi di creare un ulteriore meccanismo di reclutamento, che si prevede riguarderà in maggior misura gli insegnanti di sostegno, quelli di matematica e delle principali materie scientifiche, settori dove ancora oggi sono tantissimi i supplenti che lavorano, nonostante l'assunzione di tutte le persone in graduatoria previsto dall'ultima riforma Renzi.

Lo stesso Governo dovrà poi occuparsi degli insegnanti precari con 36 mesi di servizio, per i quali bisogna rispettare la sentenza europea, e dei docenti della Scuola d'infanzia, esclusi dalla riforma denominata della buona scuola.

Faraone ha infine confermato che il Governo vuole venire in contro alla richiesta della maggior parte delle scuole italiane che, oltre al mega concorso, chiedono un piano di assunzioni continuativo per i prossimi anni ed una formazione permanente per tutti i docenti.

Buone notizie insomma per tanti insegnanti o aspiranti tali, residenti in Italia.